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Martedì 14 maggio 2024

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Aggredisce un giovane in strada a Cuneo, condannato a 9 mesi per lesioni e danneggiamento

Si è concluso il processo per i fatti avvenuti nel gennaio del 2020 in via D'Azeglio tra due conoscenti. Il giovane era riuscito a scappare e a rifugiarsi in un bar

La Guida - Aggredisce un giovane in strada a Cuneo, condannato a 9 mesi per lesioni e danneggiamento

Cuneo – Preso a pugni e costretto a rifugiarsi dentro un bar per via di un joystick della playstation. È la disavventura capitata a un giovane calciatore del Bra che ha denunciato il suo aggressore A.M.K. per lesioni, danneggiamento e minacce. Nella tarda mattinata del 21 gennaio del 2020 era andato a prendere un amico a scuola e si trovava a transitare davanti alla mensa della Caritas a Cuneo, quando incontrò l’imputato che conosceva solo di vista. “Lui mi chiamò, io lo salutai, poi tornai a guardare il telefono – ha riferito la parte offesa costituita in giudizio . A quel punto lui si è avvicinato e mi ha rifilato una serie di pugni in faccia; gli occhiali da vista caddero e si ruppero”. L’imputato lo afferrò con il braccio stringendo il collo per pochi secondi, perché il giovane riuscì a divincolarsi e a scappare arrivando a rifugiarsi dentro il bar Sillano di corso Nizza. “Andai in bagno a sciacquarmi la faccia, lui mi seguiva dicendo che mi avrebbe ammazzato e che solo la polizia mi poteva salvare”. Ad impedire che A.M.K entrasse nel bar fu una delle impiegate del locale, che si mise sulla porta del locale e intanto chiamò ambulanza e polizia. “Lì per lì non riuscivo a capire perché mi avesse aggredito – ha detto la parte offesa – poi ho saputo che mi accusava di avergli rubato il joystick della playstation, ma io non ero mai andato a casa sua. Ho saputo poi che anche un altro amico stava per essere aggredito per lo stesso motivo”. Al ragazzo vennero dati complessivamente 10 giorni di prognosi. A.M.K. cercò successivamente il perdono della famiglia del ragazzo. Per lui l’accusa ha chiesto la condanna a 10 mesi di reclusione con sospensione della pena subordinata al risarcimento per le lesioni e il danneggiamento degli occhiali mentre ha chiesto l’assoluzione per le minacce. La giudice ha accolto la richiesta condannando il ragazzo a 9 mesi e al risarcimento del danno in sede civile, con una provvisionale esecutiva di 600 euro.

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