Cuneo – L’associazione Di Piazza in Piazza comunica di aver costituito il comitato “Al Santa Croce si può” con lo scopo di “proporre ai concittadini la possibilità di una concreta alternativa alla decisione del consiglio comunale che il 26 gennaio scorso ha scelto, a maggioranza, la sede dell’attuale Carle come sito per la costruzione del nuovo ospedale unico”.
“Il comitato – spiega Armanda Bellazzini, referente del comitato – ritiene che la base informativa su cui è stata fatta la scelta della sede Carle-Confreria abbia tralasciato molti elementi di valutazione, limitandosi a motivarla con la presunta necessità di più grandi spazi per il nuovo ospedale. Poca o nessuna attenzione è stata riservata alla considerazione di quanto lo spostamento costerà, in termini di viabilità-mobilità, consumo di suolo, desertificazione del centro città, e degrado sanitario dell’attuale Santa Croce nei 10 anni e più necessari per la nuova struttura. Nonostante la straordinaria importanza della decisione, la maggioranza del nostro consiglio comunale ha riaffermato il suo potere di decidere sulla base di un consenso elettorale ottenuto quattro anni fa. Non ha ritenuto necessario un confronto con la cittadinanza – ad ampio raggio, approfondito e non formale – su un argomento sul quale non aveva chiesto – né ottenuto – alcuna delega in bianco da parte degli elettori”.
“Ritenendo necessario elaborare ed approfondire la possibilità di costruire l’ospedale unico nella sede del Santa Croce, il comitato promotore ha presentato, durante un convegno a gennaio, un’idea-suggestione che costituisce l’alternativa che ci saremmo aspettati dalla nostra amministrazione. Ora il comitato, coerentemente con i principi di una reale partecipazione democratica, si rivolge ai concittadini del Comune di Cuneo, per condividere la sua proposta ragionata di sostenere la realizzazione dell’ospedale unico nella sede dell’attuale Santa Croce: con risparmio di tempo, senza sprechi di suolo e di attrezzature sanitarie, senza abbandonare edifici. Su questo raccoglieremo le firme dei cuneesi che vorranno sostenere la nostra proposta”.