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Giovedì 2 maggio 2024

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Dall’incubo delle Torri Gemelle alla vita finalmente riconquistata pur se da ricostruire

Ricorda la struttura classica di un film quella del romanzo di Valentina Mattia

La Guida - Dall’incubo delle Torri Gemelle alla vita finalmente riconquistata pur se da ricostruire

Ricorda la struttura classica di un film quella del romanzo di Valentina Mattia. Il prologo anticipa, o almeno così sembra, una scena cruciale. Tecnicamente si direbbe un inizio “in medias res”.  Poi la narrazione si distende. L’autrice ha fatto un balzo indietro. Ora insegue la quotidianità di Renata, giovane italiana trapiantata per lavoro a New York. Passo a passo registra i suoi gesti, gli incontri. Arriva però il secco finale del capitolo: è l’11 settembre che per la città vuol dire solo una cosa. Ma l’autrice non indugia su una progressione banalmente lineare. Così con una sterzata passa la voce a Lia che in prima persona descrive i suoi tormenti.
Anche lei quel giorno era nelle Torri Gemelle ad attendere Renata, la sua migliore amica. Anche lei ha vissuto l’incubo dell’attacco terroristico e ora, precipitata in un “territorio di dolore”, desidera solo “silenzi, riflessioni a tu per tu con la coscienza”.
Lia infatti è sopravvissuta, mentre Renata è dispersa. La sua vita è sconquassata dai ricordi: un nastro da riavvolgere e riascoltare mille volte. Insegue il fantasma di un uomo che dovrebbe averla salvata. Conosce Costanzo, giornalista che si occupa di quei fatti, con cui intreccia una relazione, che francamente è la parte più debole del romanzo.
L’io narrante di Lia si alterna, secondo la tecnica del montaggio cinematografico, al narratore esterno per Renata, anche se questi, in un gioco narrativo, potrebbe essere la stessa amica sopravvissuta. Entrambe si affacciano sull’abisso della morte: l’una ne rimane vittima, l’altra ne viene travolta nell’animo.
E come chiudere una vicenda che ha sfiorato grandi temi sempre con un occhio ancorato alla vita?  L’autrice sceglie una svolta che ha ancora un sapore cinematografico. Un cambio di prospettiva repentino che rimette in gioco quella sospensione che sembrava appianarsi nel procedere della narrazione, rinnova enigmatici ricordi ora affrontati con più serenità. Non è però lieto fine banale, perché le ore e i giorni della tragedia non sono dimenticabili. Certo la vita è da ricostruire.

 

Ritornata alla luce
di Valentina Mattia
Golem
15 euro

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