Cosa succede a chi ha lasciato questa vita terrena? Per carità, Paolo Morelli non pretende di avere la risposta pronta e tanto meno certa. Può al più immaginarne i contorni non senza una divertita ironia. Del resto già l’aveva fatto nel 2016 incrociando i fantasmi celebri di personaggi dell’antichità romana sfrattati dai palazzi romani. Ora a fare da guida in questa scorribanda nell’al di là c’è Lung-po Rimpoche, una specie di Virgilio nelle vesti di un monaco buddista dalla sfrenata passione per la bicicletta.
Alla tradizione buddista del “Bardo” si appella infatti l’autore per costruire un’estemporanea serie di racconti. Secondo questa dottrina l’anima del defunto si troverebbe per 49 giorni in uno stato intermedio tra la morte e la rinascita.
Morelli sorprende i suoi vari personaggi proprio in questa situazione fluttuante. Sospesi in questi 49 giorni eccoli vivere nuove esperienze proiettate in un tempo che non è il nostro. Una narrazione assolutamente da non prendere troppo sul serio. Del resto è lo stesso Morelli che in altra occasione sosteneva che anche quando raccontiamo la nostra colazione in realtà la inventiamo nuovamente. Dante insomma non fa parte dell’immaginario di questo libro, anche se doverosamente gli riserva un angolo.
E se invenzione deve essere, allora è giusto concedergli un po’ di impertinenza nel ritrarre un Garibaldi a rischio sedentarismo o Dante “delegato alla funzione di ripulitore degli errori di grammatica dalle scritte sui muri” in attesa di rinascere come figlio di Hemingway. C’è però sempre una certa simpatia verso le “vittime” di questa scorribanda surreale. Non è intenzione dell’autore dissacrare: la fama di tutti è ormai consacrata dalle loro imprese terrestri e nessuno la contesta.
Il resto, quel che sperimenta nell’al di là e poi nel ritorno sulla terra, non fa parte del personaggio storico. Semmai è una libera incursione della fantasia che rivela il suo spirito migliore non tanto nella costruzione della situazione in cui si viene a trovare l’anima, quanto nell’uso ironico e bizzarro di citazioni e pensieri assolutamente veri, oltre che di un linguaggio volentieri abbandonato a giochi di parole. Un libro da sorseggiare a piccole dosi.
Più di là che di qua
di Paolo Morelli
Miraggi
17 euro
