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Venerdì 3 maggio 2024

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I 550 anni della Diocesi di Casale Monferrato

Una "grande famiglia" che raccoglie quasi centomila abitanti, una cinquatina di preti e 115 parrocchie sul territorio

casale monferrato

La Guida - I 550 anni della Diocesi di Casale Monferrato

550 anni di fede celebrati lungo tutto un anno. Era il 18 aprile del 1474 quando venne creata da papa Sisto IV la Diocesi di Casale Monferrato.  Per celebrare questo anniversario che mons. Franco Lovignana, presidente della Conferenza Episcopale piemontese e vescovo di Aosta ha definito di “famiglia, perché la Diocesi è come una grande famiglia”, il vescovo Gianni Sacchi ha promosso numerosi appuntamenti e celebrazioni solenni.  Proprio il giorno dell’anniversario, giovedì 18 aprile,  nella Cattedrale  dedicata a Sant’Evasio, è avvenuta la celebrazione del solenne pontificale per “dire grazie al Signore per i 550 anni di questa Chiesa alla quale apparteniamo” come ha sottolineato il vescovo Sacchi. Una diocesi che ha quasi centomila abitanti, per metà vivono nei paesi della collina del Monferrato, con una cinquantina di preti e 115 parrocchie sul territorio.
Alla concelebrazione hanno partecipato una ventina di Vescovi della Conferenza episcopale piemontese, i sacerdoti della diocesi e  i diaconi monferrini. Erano presenti due delegazioni d’eccezione: il metropolita d’Italia Polycarpos, inviato personale di Bartolomeo I, arcivescovo di Costantinopoli Nuova Roma, Patriarca ecumenico, accompagnato da Athenagoras, vescovo di Terme e l’arcivescovo greco ortodosso di rito slavo bizantino Cyril Vasil, eparca della Diocesi slovacca di Kosice, legata a Casale dal gemellaggio fra i santuari di Crea e di Klokocov.
Il metropolita Polycarpos è stato accolto dal Vescovo e dai canonici all’ingresso del Duomo. Il legato del Patriarca all’altare ha poi letto il messaggio di Bartolomeo I, ricordando i legami storici fra Costantinopoli e Casale attraverso la dinastia dei Paoleologi, con il capostipite Teodoro giunto da Bisanzio a prendere possesso del marchesato del Monferrato nel 1306, e anche i rapporti fra la Chiesa locale e il Patriarcato, a margine della cerimonia  il Metropolita   ha sottolineato come stiamo vivendo <tempi apocalittici, con guerre tra fratelli.   La religione  – ha detto – deve unire ed essere promotrice di pace”.
La concelebrazione è stata presieduta da mons. Franco Lovignana, presidente Cep che nell’omelia prendendo spunto dalle letture ha tratteggiato  come essere una  diocesi oggi  radicata in Dio e si è  conclusa con la consegna da parte di mons. Sacchi di due preziosi reliquiari contenenti reliquie del Patrono Sant’Evasio al metropolita Polycarpos: uno da portare al Patriarca Bartolomeo I, l’altro per lo stesso metropolita. Un segno di unione e vicinanza fra le due Chiese.

 

 

 

 

 

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