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Giovedì 2 maggio 2024

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Nuovo ospedale di Cuneo, per Manassero passi da monitorare, per l’opposizione niente di nuovo

La sindaca promette che "scandiremo il ritmo e monitoreremo i progressi", mentre l'opposizione con Claudio Bongiovanni di Cuneo Mia torna a richiedere l'accesso agli atti

La Guida - Nuovo ospedale di Cuneo, per Manassero passi da monitorare, per l’opposizione niente di nuovo

Cuneo – Sindaca e opposizione all’indomani dell’incontro con l’assessore regionale Luigi Icardi, i dirigenti regionali e il commissario dell’Azienda ospedaliera Santa Croce e Carle Livio Tranchida per illustrare i processi in corso in vista della costruzione di un nuovo ospedale hub a Cuneo tracciano una linea che volgionos eguire. La sindaca promette che “scandiremo il ritmo e monitoreremo i progressi”, mentre l’opposizione con Claudio Bongiovanni di Cuneo Mia torna a richiedere l’accesso agli atti.

Scrive la sindaca Manassero: “L’iter progettuale e realizzativo è di una complessità tale che solo la massima trasparenza può garantire tranquillità ai cittadini, al personale sanitario tutto, agli enti del territorio che saranno chiamati a collaborare a partire dalla conferenza dei servizi in calendario a fine gennaio-inizio febbraio. Per questo apprezziamo la disponibilità alla condivisione delle informazioni avvenuta oggi da parte dell’Assessore e del Commissario, che hanno già accolto la richiesta di tornare a riferire dopo le scadenze di fine anno. Infatti il nuovo cronoprogramma, che la Regione ci ha sottoposto, è ancora più stringente del precedente, ma è anche redatto nella versione più ottimistica, puntando al fatto che tutto sia favorevole e vada bene. Trattandosi di competenze che superano quelle dell’ente comunale, prendiamo atto di questo impegno forte che la Regione si assume, ma scandiremo il ritmo e monitoreremo i progressi.
In particolare attendiamo di conoscere, alla luce delle verifiche in corso, se la strada del partenariato pubblico-privato sarà effettivamente intrapresa e, sciolti i vincoli di riservatezza legati al percorso, quali siano gli effettivi costi, i contorni del progetto, come anche di poter leggere tutti i pareri e i documenti collegati. Più volte è stato ribadito che, qualora dovesse naufragare il partenariato pubblico-privato, la Regione lavorerà per garantire l’hub con fondi Inail ed ex-articolo 20.
Poiché c’è bisogno di essere rispettosi verso i bisogni di salute dei cittadini, chiediamo fin da ora che a tempo opportuno sia fatto conoscere capillarmente ai cittadini come i servizi sanitari e ospedalieri verranno garantiti nel tempo del costruendo ospedale, così come c’è evidentemente bisogno di coinvolgere il personale sanitario nei processi trasformativi. Chiediamo però anche alla Regione segnali chiari a difesa della salute pubblica e degli attuali livelli delle prestazioni che, nonostante le difficoltà, il personale sanitario sta continuando a mantenere con grande sforzo, dedizione e determinazione. Ancora una volta, esprimo riconoscenza per quanto stanno facendo”.

Per Claudio Bongiovanni l’incontro non ha portato nulla di nuovo e soprattutto non ha visto la presenza di Cirio che ha sempre detto di voler “metterci la faccia”.
“Dopo nostre ripetute richieste – scrive Bongiovanni – oggi speravamo di incontrare il Presidente della Regione, l’assessore alla sanità ed il commissario dell’Azienda ospedaliera sul tema del finanziamento del nuovo ospedale di Cuneo. L’incontro è iniziato con circa venti minuti di ritardo quando si sono presentati il solo assessore Icardi e il suo entourage, ma non il presidente Cirio. L’assessore si è ancora preso circa mezz’ora del tempo a disposizione per comunicarci cose che già erano note poi abbiamo avuto l’opportunità di apprendere  alcuni dettagli della trattativa in corso con l’azienda che ha proposto il PPP, dal dottor Tranchida con preghiera di riservatezza. Nel poco tempo rimasto abbiamo avuto modo di chiedere all’Assessore regionale di metterci a disposizione la documentazione presentata con la proposta di PPP, oltre ai rilievi fatti da IRES, DIPE e dal  gruppo tecnico regionale che si occupa della proposta stessa.
Al commissario Tranchida abbiamo chiesto: aa proposta presentata dal gruppo Fininc; le relazioni della advisor Paragon Business ingaggiato per valutare aspetti economici e finanziari della proposta; i pareri espressi dall’azienda sanitaria dell’Emilia Romagna incaricata dalla valutazione degli aspetti clinico funzionali della proposta; Tutte le relazioni prodotte dagli uffici interni dell’Azienda ospedaliera; le relazioni e i pareri dei soggetti esterni chiamati.
Risposta, solo se ci saranno pareri legali che lo consentono vi verranno fornite.
Le  nostre richiesta di accesso agli atti in quanto amministratori comunali sono supportata dai recenti pareri del Consiglio di Stato. Saremo comunque tenuti al segreto d’ufficio ma potremo svolgere il nostro lavoro ispettivo e di vigilanza come rappresentanti degli interessi dei cittadini.
E come rappresentanti dei cittadini cuneesi, non potevamo non chiedere un dibattito pubblico sull’argomento dell’ospedale. E’ questa un’opera di fondamentale importanza per per tutti pertanto è fondamentale informare su contenuti, costi  e modalità attuative e dare ai cittadini il modo di esprimersi come previsto dall’ordinamento con DPCM 76 del 2018  pubblicato sul sito del ministero dei trasporti e infrastrutture. La risposta a questa nostra richiesta è stato un secco no.
Niente di nuovo sotto il sole, le previsione della vigilia sono state rispettate: si continua a vivere nella speranza di un piano B che  una volta era il piano A che poi è diventato il piano PPP”.

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