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Lunedì 29 aprile 2024

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Sul territorio, nella lingua e nelle tradizioni la forte influenza dei Saraceni

Echi della loro invasione restano nel Bal do Sabre, nella Torre dei Barchi, nella Grotta dei Saraceni, nonché nel Carnevale Storico di Ormea

La Guida - Sul territorio, nella lingua e nelle tradizioni la forte influenza dei Saraceni

Valle Tanaro – C’è un periodo storico che, più di altri, ha segnato per sempre l’Alta Val Tanaro, lasciandole in eredità monumenti e tradizioni culturali. Intorno al IX secolo giunsero in questo scorcio di Piemonte orde di predoni che la storiografia di inizio Novecento, sulla scorta di testimonianze e cronache storiche di epoche successive, ha voluto identificare come saracene.

Oltre ad alcune costruzioni di difesa, il segno più profondo del loro passaggio sul territorio resta nel Bal do Sabre (Ballo delle sciabole), antica danza di spadonari, ricreato e messo in scena ogni anno da un gruppo folkloristico del Comune di Bagnasco.

La presenza dei saraceni nell’Alta Valle Tanaro è documentata da numerosi studi e ricerche e tracce ben visibili del loro transito sono testimoniate da monumenti in buono stato di conservazione, come la Torre Saracena dei Barchi e la Grotta dei Saraceni.

Ricercatori e studiosi hanno, inoltre, comprovato l’influenza linguistica lasciata da queste popolazioni, rintracciabile soprattutto nella toponomastica. Ma un ricordo del passaggio saraceno è anche desumibile dalle coltivazioni – la principale è il grano saraceno – che, con buona probabilità, sono state introdotte nella vallata in seguito al contatto con queste genti.

I Saraceni erano originari del Sinai, nell’area del golfo di Akaba, e Frassineto, in Costa Azzurra, rappresentò la loro base operativa. Le popolazioni che occuparono la Borgogna, la Provenza e il Piemonte provenivano da Frassineto, mentre quelle che entrarono in Liguria venivano dal Mar Tirreno e dall’Africa. Risale al 903 il primo arrivo saraceno in Piemonte e nel 945, all’apice della loro espansione territoriale, penetrarono nell’Alta Val Tanaro alla ricerca di vie di comunicazione con il mare. Aggirarono la catena alpina fino alla Val Susa, raggiunsero il colle di Tenda percorrendo la Val Roja e attraverso la Piana di Albenga giunsero ad Ormea e a Garessio. Nel 976 vennero cacciati dai territori piemontesi. La loro storia è ancora viva fra la gente della Val Tanaro e ritorna ogni anno, quando viene messo in scena il Bal do Sabre. Dal castello costruito sulle alture che dominano la valle, i Saraceni assalivano i mercanti che tornavano dalla Liguria lungo l’antica via romana con il loro carico di olio e di sale. La leggenda racconta che gli abitanti di Bagnasco, al termine della dominazione saracena, abbiano inventato il ballo delle sciabole come festeggiamento per la riacquistata libertà. Oggi la danza, che si svolge nel mese di maggio, vive grazie all’impegno e alla passione di un gruppo di giovani che mantengono in vita questo gioiello della cultura popolare locale.

Di origine saracena, ma meno noto, anche il Carnevale Storico di Ormea, che ogni anno mette in scena sfilate, mostre e concerti.

È dunque una storia ricca quella dell’Alta Val Tanaro, zona di alto valore strategico e commerciale e per questo ripetutamente invasa, occupata da vari popoli durante il corso della sua storia ,devastata e ricostruita. Una vallata che con il tempo ha poi saputo finalmente conquistare la propria libertà. Oggi l’Alta Val Tanaro è formata da piemontesi orgogliosi di abitare questo territorio, divenuto uno splendido angolo del basso Piemonte, da assaporare e vivere immersi nella natura. 

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