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Giovedì 2 maggio 2024

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Peveragno e i pagamenti all’Unione, la replica della maggioranza

Il gruppo “Idee Insieme per Peveragno” risponde alle dichiarazioni dell’opposizione consigliare

La Guida - Peveragno e i pagamenti all’Unione, la replica della maggioranza

Peveragno – Finora non aveva replicato il sindaco Paolo Renaudi alle dichiarazioni del capogruppo di minoranza Adriano Renaudi. Si era limitato a spiegare le ragioni tecniche alla base del ritardo dei pagamenti all’Unione Alpi del Mare da parte del Comune, in merito alla convenzione che regola la gestione del servizio di polizia municipale. Un debito di circa 115.000 euro, accumulato da Peveragno nei confronti dell’ente montano.

La risposta del primo cittadino e della maggioranza che lo sostiene è arrivata oggi giovedì 4 maggio, affidata a un comunicato che spiega il punto di vista del gruppo.

“Come già comunicato in altre occasioni – dicono i componenti di “Idee Insieme per Peveragno” – ci siamo ripromessi di evitare di essere trascinati in polemiche inutili, preferendo lavorare piuttosto che perderci in sterili discussioni. Per questo motivo spesso non rispondiamo alle provocazioni, nemmeno durante i consigli, anche perché i temi in discussione li abbiamo preparati ed elaborati per settimane o mesi, tutti insieme, e durante tutto questo lavoro mai abbiamo visto pervenire proposte serie ed applicabili da parte del gruppo di minoranza, che usa il consiglio come “megafono” per fare propaganda. Lo stesso vale per le dichiarazioni e gli attacchi sui giornali e sui social. Ma questa volta una risposta e una precisazione vanno date. Parliamo della questione dei tardati pagamenti all’Unione dei Comuni da parte del Comune di Peveragno, e di come la minoranza strumentalizzi il problema per screditare il sindaco e l’operato della sua maggioranza. Leggiamo addirittura che il capogruppo di minoranza dichiara, in data 29 aprile, che “Peveragno, per causa dei ritardi del sindaco nel pagamento del debito con l’Unione Montana, ha dovuto subire un umiliante ultimatum”. Le responsabilità reali sui ritardati pagamenti le illustreremo con calma e abbondanza di dettagli soltanto quando tutte le pendenze saranno sanate, e senza colpevolizzare nessuno. Ma chiunque sappia qualcosa di amministrazione pubblica sa che non è certo il sindaco che deve effettuare i pagamenti per conto del Comune. Eppure questo la minoranza fa finta di non saperlo, per pura propaganda. Ma di affermazioni del consigliere Adriano Renaudi da smentire ce ne sono più d’una. Totalmente fuori luogo appare ad esempio la seguente dichiarazione: “se il sindaco non riuscirà a risolvere il problema, proporremo noi una valida soluzione nel rispetto di tutti i passaggi formali e legali ed in caso non venga accolta chiederemo ancora le dimissioni del sindaco per il bene del paese”. Ricordiamo a chi legge che le dichiarazioni sono del 29 aprile quando in data 21 aprile la giunta del Comune di Peveragno aveva già adottato le determinazioni ufficiali per sbloccare i pagamenti secondo tempi certi e rispetto di tutte le regole. Chi vuole può andare a leggersi all’Albo Pretorio le delibere 34 e 35 del 21 aprile, dove tutte le soluzioni sono state individuate e dettagliate. Le stesse soluzioni sono state comunicate sempre il 21 aprile al consiglio dell’Unione Montana, dove sedeva (e ha sentito) anche il consigliere di minoranza Mattalia. E inoltre vorremmo evidenziare che il 27 aprile lo stesso consigliere Adriano Renaudi chiedeva di prendere visione del parere legale che ha permesso al personale del Comune di sbloccare i pagamenti e operare con la dovuta serenità. Insomma, il consigliere Adriano Renaudi e la minoranza sanno benissimo che la soluzione è già stata individuata e che adesso servono soltanto i tempi tecnici per l’esecuzione dei versamenti, che non dipendono certo dal sindaco. Quindi quali soluzioni vorrebbero proporre? In ultimo, vorremmo smentire la più clamorosa delle affermazioni: “Da parte nostra non vi è stato alcun atto di ostruzionismo”. Forse la minoranza dimentica alcune circostanze che ricordiamo. In data 14 febbraio in una riunione tecnica il personale ed i consulenti del Comune avevano fornito al sindaco l’indicazione che si sarebbero potuti effettuare subito alcuni pagamenti, ed altri fra aprile e maggio una volta liberato l’avanzo di bilancio del 2022. Scadenze che poco prudentemente il sindaco (fidandosi) rese pubbliche, salvo poi vederle smentite in seguito, perché il 22 febbraio, giorno in cui il segretario comunale allora in carica avrebbe dovuto firmare l’autorizzazione per una parte dei pagamenti, arrivò una telefonata dal capogruppo della minoranza. In quella telefonata Adriano Renaudi asserì che in caso di pagamento “gli atti sarebbero stati impugnati” dalla minoranza stessa, tanto che il segretario prima bloccò i pagamenti chiedendo un parere legale per maggiore sicurezza (parere che ha confermato che si deve pagare) e poi rinunciò all’incarico, visto il clima di terrore che regnava negli uffici (e non certo per colpa delle lettere o delle telefonate del sindaco). Proprio da quella telefonata scaturì quindi un ulteriore ritardo dei pagamenti di due mesi, necessari per incaricare un legale ed attenderne il parere. Se non è ostruzionismo questo. In conclusione: le soluzioni sono già state individuate ed è proprio per questo che sono state concordate e votate all’unanimità le date di scadenza dei pagamenti, definite nel Consiglio dell’Unione. Pertanto le comunicazioni affidate ai giornali dalla minoranza sono totalmente campate in aria. Come già scritto in altre occasioni, la maggioranza lavora, risolve in silenzio i problemi e fa i fatti. Gli altri, giudichino i lettori”.

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