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Mercoledì 15 maggio 2024

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Chiese aperte, sacerdoti disponibili per colloqui e visite ai malati se necessario

"Il conforto spirituale fa parte dei beni essenziali delle persone" dice mons. Delbosco, "non si intende affatto venir meno a quanto richiesto per la tutela del bene pubblico della salute"

La Guida - Chiese aperte, sacerdoti disponibili per colloqui e visite ai malati se necessario

Cuneo – Le chiese sono aperte e i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni e per visitare i malati adottando tutte le precauzioni sanitarie. Lo comunicano le diocesi di Cuneo e di Fossano con una lettera del vescovo Delbosco dicendo che “Il conforto spirituale fa parte dei beni essenziali delle persone. Questo vale in modo particolare nei momenti di emergenza, come quello attuale. E vale soprattutto per le persone più vulnerabili, quali gli anziani, gli ammalati, i disabili, le persone sole e le varie tipologie di esiliati sociali”. Il vescovo sottolinea con forza l’essenzialità della spiritualità. “Per questo motivo – continua mons. Delbosco – le chiese sono aperte in modo da permettere la preghiera personale a quanti ne sentono il bisogno. In esse non è autorizzato alcun genere di celebrazione, né la convocazione di gruppi di persone. Ma è sempre permesso l’ingresso di singoli fedeli e la sosta in preghiera, rispettando le cautele sanitarie che valgono per tutti i luoghi pubblici. I sacerdoti sono a disposizione anche per colloqui personali o per ascoltare le confessioni in chiesa, rispettando la distanza richiesta e le norme per la precauzione sanitaria, come anche la riservatezza della conversazione”.

I sacerdoti continueranno a pregare e a celebrare senza concorso di popolo, molti infatti si sono già attrezzati per dirette online. I sacerdoti sono reperibili al telefono e via mail per ascoltare le persone. Non viene negata la possibilità dell’incontro personale con i sacerdoti o i diaconi e le religiose, che in caso di necessità possono fare visita alle persone nelle case, solo se richiesta. In particolare, questo riguarda ammalati, disabili, persone in condizione di emarginazione sociale o di grave difficoltà personale. Per dare questo servizio, viene offerta un’adeguata formazione sull’osservanza delle norme sanitarie (distanza, lavaggio delle mani, uso di guanti e mascherine). Le persone in situazione di bisogno possono richiedere questa visita del sacerdote o di diaconi e religiose nella loro abitazione oppure nelle strutture in cui si trovano (case di riposo, ospedali, case di cura). Per quanto riguarda le strutture, si rimanda agli uffici di direzione la valutazione sulla possibilità di concedere questa visita, sulle eventuali modalità e sugli spazi in cui può essere svolta. Per la visita nelle abitazioni private, questo comporta un previo accordo per garantire il rispetto nelle norme sanitarie a tutela delle persone vulnerabili.

“Nel momento attuale – conclude il vescovo – non si intende affatto venir meno a quanto richiesto per la tutela del bene pubblico della salute. Si vuole solamente richiamare l’attenzione sulla ricerca di vie responsabili per continuare l’opera della Misericordia ispirata al Vangelo, in quanto il bene spirituale è essenziale per le persone, soprattutto nei momenti di difficoltà”.

Infine gli uffici parrocchiali rispondono alle eventuali richieste dei fedeli soltanto per mezzo di telefono o email.

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