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Lunedì 20 maggio 2024

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Coronavirus, ore di attesa per la decisione sulla riapertura delle scuole

In corso l'incontro in teleconferenza tra i rappresentanti delle Regioni e del governo per definire il decreto relativo alla prossima settimana. In Piemonte possibile la graduale riapertura, altri 7 giorni di chiusura invece in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna

La Guida - Coronavirus, ore di attesa per la decisione sulla riapertura delle scuole

Torino – Sono ore di attesa per la decisione ufficiale in merito alla riapertura delle scuole e alla nuova ordinanza relativa alla ripresa o meno delle regolari attività anche negli altri ambiti della vita sociale (manifestazioni, cerimonie religiose, cultura, sport) in Piemonte e nelle regioni del Nord Italia. Da mezzogiorno è iniziato un lungo confronto in teleconferenza fra l’Unità di Crisi della Regione Piemonte, il governatore Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, i rappresentanti di tutte le altre regioni, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro della Salute, Roberto Speranza e gli esperti dell’Istituto superiore di Sanità.

Il governo punta a un decreto, che potrebbe arrivare entro la serata o al più tardi nella mattina di domenica, in cui “armonizzare” i provvedimenti a livello nazionale con misure diverse a seconda della situazione.

L’unica certezza, per il momento, è che nelle tre regioni più colpite in cui si sono registrati focolai di Coronavirus (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) le scuole resteranno chiuse altri 8 giorni, fino a sabato 8 marzo.

Nelle altre regioni in cui la settimana scorsa era stata decisa la chiusura preventiva delle scuole anche in assenza di focolai, la ripresa potrebbe avvenire già a inizio settimana a seconda delle situazioni (il Piemonte aveva proposto l’accesso agli istituti lunedì per operazioni di pulizia straordinaria e ripresa delle lezioni da mercoledì), ma non ci sono ancora decisioni e comunicazioni ufficiali in merito.

Venerdì 28 febbraio, il presidente della Regione Alberto Cirio ha spiegato che la decisione va presa a livello nazionale e in base a criteri scientifici: “Ci dobbiamo affidare a chi conosce la materia. Daremo la risposta il prima possibile in modo che tutti i cittadini possano organizzare la propria vita”. Al momento il Piemonte è considerato “zona gialla”. “Sono in corso degli accertamenti. Non c’è un focolaio in Piemonte – ha sottolineato Cirio -. Chi oggi è risultato positivo ha contratto il virus dal ceppo lombardo. Questo è un dato importante di cui il Ministero della salute tiene conto nel valutare la proroga o meno delle restrizioni che l’ordinanza contiene. La Regione confida in un progressivo ritorno alla normalità a partire dalla prossima settimana, in un quadro di tutela della salute”.

Nel frattempo, il decreto legge approvato venerdì sera dal Consiglio dei ministri ha introdotto una norma del ministero dell’istruzione che deroga al limite dei 200 giorni minimi per la validità dell’anno scolastico nelle scuole chiuse per il Coronavirus. Lunedì mattina 2 marzo è convocato inoltre un incontro in Regione con le categorie produttive per istituire una cabina di regia sulle criticità provocate dall’emergenza Covid19.

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