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Sabato 27 aprile 2024

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Salta il vertice del centrodestra per la scelta dei candidati sindaci

Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia dovevano incontrarsi a Torino per chiarire in modo definitivo le candidature dei sindaci di Alba, Bra, Fossano e Saluzzo

Alba, Bra, Fossano, Saluzzo

La Guida - Salta il vertice del centrodestra per la scelta dei candidati sindaci

Doveva essere ieri, venerdì 8 marzo, l’incontro al vertici dei tre partiti di centrodestra, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, a Torino dove si sarebbero chiarire in modo definitivo le candidature dei sindaci, almeno quelle delle grandi città, che per la provincia significano Alba, Bra, Fossano e Saluzzo. Ma è saltata, rimandata di una settimana a venerdì 15 marzo.
Il vertice non è stato rimandato tanto per aspettare gli esiti delle votazioni in Abruzzo di domani, che invece interessano soprattutto le opposizioni di centrosinistra e i 5 Stelle, ma perché domina ancora l’incertezza, almeno in due delle quattro sorelle.
Se scontate appaiono le corse a Bra e Fossano, non così è per Alba e Saluzzo.

A Bra il centrodestra ha scelto Massimo Somaglia, 58 anni, bancario, per 25 anni in Forza Italia, ora senza tessera di partito, già assessore con Franco Guida, poi presidente del consiglio comunale con Camillo Scimone e che aveva sfidato nel 2014 nella corsa a sindaco Bruna Sibille. Dovrà sfidare l’uscente del Pd Gianni Fogliato.

A Fossano la scelta del centrodestra è ricaduta, non con entusiasmo da parte degli alleati, su Dario Tallone, sindaco uscente della Lega. Se la dovrà vedere con un altro ex sindaco, l’ex assessore regionale Francesco Balocco, in un centrosinistra che questa volta corre compatto, non come cinque anni fa quando la corsa contro Tallone, che vinse al ballottaggio, era stata tra due ex assessori di Davide Sordella, Paolo Cortese e Cristina Ballario.

Più incerta è la corsa ad Alba. Qui Carlo Bo non ha ancora sciolto le sue riserve. Passato cinque anni fa al primo turno con il 51% delle preferenze, Bo venne sostenuto da sei liste, le tre dei partiti di centrodestra e tre civiche. Una legislatura non facile quella di Bo, soprattutto agli inizi del suo mandato che fa prendere tempo al sindaco uscente, vicino a Forza Italia, il partito del governatore albese Alberto Cirio. Il centrosinistra ha già scelto, con il giovane attuale capogruppo Pd Alberto Gatto, ma nel panorama albese devono uscire ancora allo scoperto i 5 Stelle di Ivano Martinetti e l’incognita Mariano Rabino. L’ex parlamentare ed ex consigliere regionale, oggi alla guida dell’Atl di Langhe e Roero, non ha nascosto il desiderio di tornare alla politica attiva. Per lui potrebbe però esserci anche la possibilità di una nomina, che spetta proprio a Bo, nel consiglio della Fondazione CrC, che forse Rabino non disdegnerebbe.

A Saluzzo la ritirata di Chiaffredo Peirone ha messo in luce la divisione nel centrodestra che deve affrontare la sfida con Franco Demaria che è il candidato sindaco di Saluzzo per la lista “Insieme si può” e Marco Piccat, con una lista civica e i Moderati. Il centrodestra sta correndo per trovare un nuovo candidato in uno scenario, già visto a Saluzzo, di divisione.Sempre più accreditata è l’ipotesi Giovanni Damiano, figlio di Amedeo, il presidente dell’Ussl 63 di Saluzzo, vittima di un tragico agguato dai contorni mafiosi nel 1987. Damiano, bancario, già consigliere comunale, presidente dell’associazione “Officina delle idee”, esponente di Libera, aveva già puntato alla presidenza del Parco del Monviso, ultimamente si era avvicinato alla nuova associazione politico-culturale “Area Vasta”.Oppure sempre dal Parco del Monviso arriverebbe un’altro nome possibile, l’attuale presidente Dario Miretti.

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