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Martedì 30 aprile 2024

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Cuneo, emessi sei “Daspo Willy” per la rissa in via Meucci

Per diciotto mesi i sei stranieri non potranno accedere ai locali pubblici del quadrilatero nei pressi di piazzale della Libertà

La Guida - Cuneo, emessi sei “Daspo Willy” per la rissa in via Meucci

Si erano già tutti allontanati i sei cittadini stranieri che avevano partecipato alla rissa del primo pomeriggio del 9 ottobre 2022, avvenuta a Cuneo, in via Meucci, nei pressi del Bar Bobo, ma le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cuneo hanno comunque portato alla loro identificazione. I sei, tutti cittadini stranieri di età compresa tra i 22 e 40 anni, sono stati deferiti in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica, appunto, per il reato di rissa, ma è stato anche emesso nei loro confronti anche il cosiddetto “Daspo Willy”, provvedimento che il Questore di Cuneo ha irrogato su richiesta dei Carabinieri operanti. Fondamentali per la ricostruzione dei fatti sono stati, non solo, i filmati delle telecamere di videosorveglianza ma, soprattutto, quelli reperiti sui principali social network.

Il “Daspo Willy”, come noto, è una misura di prevenzione personale atipica di competenza dell’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, rientrante nella categoria dei “Divieti di accesso ad
aree urbane”, la cui disciplina è stata modificata nel dicembre 2020, all’indomani dei tragici fatti che portarono all’omicidio del ventiduenne Willy Monteiro a Colleferro, in provincia di Roma. Il
c.d. Decreto Sicurezza del 2020 prevede, di fatto, che nei confronti delle persone denunciate, negli ultimi tre anni, per reati commessi in occasione di gravi disordini avvenuti in pubblici esercizi o
in locali di pubblico intrattenimento o nelle immediate vicinanze degli stessi, qualora dalla condotta possa derivare un pericolo per la sicurezza, il Questore possa vietare loro l’accesso in dette aree.
Per diciotto mesi i sei stranieri non potranno accedere ai locali pubblici del quadrilatero di piazzale della Libertà, corso Giolitti, via Meucci, via Pellico e, in caso di violazione della richiamata
prescrizione, rischiano la reclusione da sei mesi a due anni e una multa fino a 20.000 euro.

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