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Lunedì 20 maggio 2024

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Smog a Torino, indagati i vertici della Regione (dal 2015) e del Comune

I presidenti della Regione, Cirio e Chiamparino, i sindaci Appendino e Fassino, e anche gli assessori, tra cui Alberto Valmaggia, nell'inchiesta della magistratura per inquinamento ambientale

La Guida - Smog a Torino, indagati i vertici della Regione (dal 2015) e del Comune

Torino – Ci sono gli ultimi due presidenti della Regione Piemonte, Alberto Cirio e Sergio Chiamparino, i sindaci di Torino, Chiara Appendino e Piero Fassino, e gli assessori regionali e comunali all’Ambiente, tra i quali anche il cuneese Alberto Valmaggia, nell’elenco degli indagati nell’inchiesta della procura di Torino per il reato di inquinamento ambientale avviata nel 2017 e relativa alla gestione della qualità dell’aria a partire dal 2015.

Nel registro degli indagati sono presenti tutti gli amministratori pubblici della Regione e del Comune di Torino dal 2015 a oggi che hanno operato in materia di inquinamento ambientale. L’indagine è stata avviata dopo un esposto presentato dal comitato “Torino Respira” in merito ai danni provocati dall’inquinamento atmosferico che, secondo i dati dell’Arpa, nella città di Torino provocano 900 morti all’anno e riducono la speranza di vita dei cittadini di 22,4 mesi. La contestazione sarebbe che gli amministratori pubblici non avrebbero adottato tutte le misure necessarie per abbattere lo smog.

“Questa mattina abbiamo ricevuto un invito a comparire nell’ambito di una inchiesta per fatti che partono dal 2015 e riguardano le misure a contrasto dell’inquinamento atmosferico sulla qualità dell’aria – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati – Trattandosi di una contestazione fondata esclusivamente su elementi di carattere tecnico e scientifico, abbiamo dato mandato alla direzione regionale Ambiente e all’Arpa di predisporre tutta la documentazione che comprova come la Regione abbia sempre operato nel pieno rispetto della normativa italiana ed europea, non solo per dovere di legge ma anche perché la qualità dell’aria e il rispetto dell’ambiente rappresentano una priorità assoluta”.

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