Sia il periodo primaverile che quello estivo invogliano ad abbandonare il divano per perdersi tra le interessanti gemme del territorio cuneese. Ecco tre suggerimenti inconsueti per trascorrere una bella giornata all’insegna dell’arte sacra e della storia locale di Manta, un tempo parte del prestigioso Marchesato di Saluzzo.
Santa Maria degli Angeli
Realizzata a partire dal 1627, la chiesa venne consacrata nel 1701, diventando parrocchia – in sostituzione della chiesa del Castello della Manta (ora bene Fai, visitabile) – solo nel 1760. Edificio religioso principale del paese, la chiesa è stata sottoposta negli anni a un ampliamento; inoltre ha beneficiato di continui interventi su iniziativa del clero e della cittadinanza per perfezionare la costruzione con particolari di rilevanza artistica. L’edificio è ora aperto gratuitamente ai fedeli e ai turisti, sempre nel rispetto della sacralità del luogo, durante tutta la settimana.
Santa Maria del Monastero
Ora proprietà comunale, databile presumibilmente verso la fine dell’XI secolo, fu il primo luogo di culto di Manta. Attualmente sede di diverse iniziative culturali, si tratta di uno dei più antichi monumenti cristiani del sud-ovest piemontese. Conservando solo in parte il suo aspetto originale, proprio dell’architettura romanica locale, presenta rilevanti affreschi del prestigioso Quattrocento pittorico saluzzese. Nella bella stagione, la sua apertura al pubblico è programmata per tutti i giorni festivi, fino alla fine del mese di settembre, dalle ore 14.30 alle 18.30. L’ingresso, che prevede il contributo di un euro a persona, è invece gratuito per i residenti, per i più piccoli e in occasione di manifestazioni.
Santa Maria del Castello
A fianco del famoso castello della Manta invece, conserva affreschi del XV e XVI secolo la Chiesa di Santa Maria, di proprietà del Comune di Manta e dal 1986 in comodato al Fai, che è stata oggetto di un restauro concluso nel 2004; al suo interno si segnala anche la Cappella del Cristo risorto, voluta da Michele Antonio Saluzzo, risalente alla fine del Cinquecento.
L’esperta di storia dell’arte Laura Marino spiega: “Non si conosce la data di edificazione della chiesa del Castello, ma si ritiene sia stata costruita tra 1416 e 1426, quando Valerano di Saluzzo resse il Marchesato al posto del fratellastro Ludovico. All’epoca, la chiesa era ad aula unica, ma nel tempo venne più volte rimaneggiata: la copertura lignea fu sostituita da una volta a botte e furono aperte cappelle laterali, come quella dedicata alla Madonna del Rosario – demolita nel 1958 – della quale ancora si vede l’arco di ingresso. Questi interventi causarono la distruzione di buona parte degli affreschi quattrocenteschi che decoravano la navata, oggi in parte recuperati ma difficilmente leggibili”.