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Domenica 28 aprile 2024

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Luoghi di fede, bellezze artistiche e naturalistiche a Morozzo

Tante le opportunità di visita per chi giunge nel paese dalle antiche origini romane: residenze storiche, il castello Sicurtà, il santuario del Bricchetto, l’oasi di Crava

La Guida - Luoghi di fede, bellezze artistiche e naturalistiche a Morozzo

Morozzo – Le origini di questo paese risalgono all’epoca romana. Esso sorge su un “bricchetto” (piccola collina) sulle rive del torrente Brobbio e in epoca romana fu sede di un fortilizio.

Conserva chiese, cappelle, il castello Sicurtà, residenza storica dell’illustre casato dei marchesi di Pamparato, di proprietà privata. Recentemente restaurato, è una location per matrimoni, ricevimenti, mostre. 

Il paese conserva anche residenze storiche: la residenza di campagna dei marchesi Cordero di Pamparato, del 18° secolo. Dopo decenni di completo abbandono, dal 2010 sono iniziati i lavori di restauro che l’hanno portata alla forma originale; il Palazzo Cordero di Montezemolo, esempio di barocco piemontese sito nel centro del paese, oggi è di proprietà privata. Conserva un oratorio seicentesco dedicato a San Gregorio; la torre di avvistamento, situata verso Riforano, definita dai morozzesi la “turota”, si presuppone sia medioevale.

Nel centro abitato è visitabile la parrocchiale (1700) dedicata alla Natività di Maria.

Su una piccola altura dietro la parrocchiale è situato il santuario del Bricchetto (1400). Conserva, in 18 quadri del pittore locale Giovanni Mazzucco, il ciclo pittorico della vita della Vergine. Nelle cripte si trovano le tombe dei marchesi di Pamparato. La stradina che conduce al santuario è costeggiata da cinque piloni con tre facciate ciascuno, dipinte dal pittore Renaud di Caraglio, che rappresentano i 15 misteri del Rosario.

Poco fuori dall’abitato si trova la cappella di Santo Stefano (1100) con affreschi quattrocenteschi recentemente restaurati. Vicino a piazza Barbero sorge la cappella intitolata a San Rocco e a Sant’Antonio. Costruita nel 19° secolo, era la sede delle corporazioni religiose; dopo decenni di abbandono viene ora usata per il culto e per eventi pubblici ed è aperta durante la celebrazione della Messa (lunedì, martedì e giovedì mattina).

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