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Giovedì 2 maggio 2024

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Ugo Giletta e “La complessità di un mondo della fine”

Inaugurata oggi a Revello la mostra del grande artista di San Firmino

La Guida - Ugo Giletta e “La complessità di un mondo della fine”

Revello – È stata inaugurata oggi, domenica 20 agosto nella Cappella Marchionale di Revello, in piazza Denina 4, la mostra dell’artista di “casa” Ugo Giletta dal titolo “La complessità di un mondo della fine”.

È una personale del grande autore nato a San Firmino, frazione di Revello, dove ha iniziato a realizzare le sue opere nei primi anni Ottanta e da dove è partito per esporre in molti paesi del mondo tra cui  Francia, Belgio, Ungheria, Austria, Germania, Corea del Sud, Cina e Singapore. Qui propone opere realizzate appositamente per il luogo storico e suggestivo nel cosiddetto Castello Sottano abitato dai Marchesi di Saluzzo. Espone alcune teste realizzate in cera ed alcune opere pittoriche di piccola e media grandezza. Una mostra che mostra i sui volti dipinti,  acquerelli su carta e su tela ma anche le nuove creazioni tridimensionali, piccole sculture in cera che richiamano immediatamente i famosi dipinti.
L’insieme dei lavori suggerisce, come dalle parole di Lorand Hegyi: “Una enigmaticità misteriosa ed angosciante, interrogativa e destabilizzante si manifesta nell‘opera artistica di Ugo Giletta, che lavora coerentemente e quasi esclusivamente con il volto umano, con un archetipo sensuale, arcaico, atemporale e sovversivo, dell’Uomo. Le sue figure non sono ritratti, non sono raffigurazioni di persone identificabili, non sono la «proprietà» esclusiva di un individuo concreto. La concretezza sensuale e suggestiva di questi volti enigmatici e disturbanti non è derivata da una autonoma personalità particolare, ma aspira a una identità transpersonale, a una potenzialità dell’identità… Come in un eterno stato di attesa esse stanno in un non-luogo, in un vuoto indefinito, dove però in ogni attimo può verificarsi una metamorfosi, un mutamento di stato fondamentale, drammatico, una rivalutazione radicale della loro essenza e storia… Le teste di Ugo Giletta arrivano dal niente, esistano nel niente, partano dal niente, senza spiegazione e certificazione della loro presenza. Sono qui, con noi, come qualcuno non invitato, non conosciuto, ma evidentemente autentico. Il loro silenzio può essere angosciante ed irritante, ma irradia una oggettività indiscutibile, un testimone di un’esistenza tangibile, ma enigmatica e fuori dal tempo reale. Loro creano un istante singolare, concreto, determinante, ma non integrabile nel nostro tempo storico. Il loro vero tempo è la durevolezza della ricerca di una possibile concretizzazione, di una incarnazione, di una materializzazione della possibilità della coerenza sostanziale in un’epoca senza evidenze, senza certezze. La possibilità del concreto resta il grande mistero”.

La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile fino al 10 ottobre dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13.

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