Non c’è solo il Covid a preoccupare il mondo, ma anche il declino della democrazia, là dove esiste. In molti Paesi la democrazia regredisce, in altri si trasforma e in altri ancora “tiene”, ma mostra segni di stanchezza.
Superfluo ricordare l’assenza di democrazia in Cina e nella Corea del Nord, la regressione in India, la manipolazione in Russia e Turchia, solo per citare i principali Paesi e lasciando da parte quanto avviene in Africa.
Va sicuramente meglio nell’Unione Europea, almeno secondo le recenti valutazioni per il 2020 di “Freedom House”, che pure vi vede “appassire le democrazie sotto la pandemia”. Sul banco degli accusati Polonia e Ungheria, ma in peggioramento anche Spagna, Olanda, Lituania e Bulgaria.
E l’Italia? Le vengono attribuiti 90 punti su 100, così distribuiti: 36 su 40 per i diritti politici e 54 su 60 per le libertà civili. Complessivamente un punto in più rispetto all’anno precedente, ma nelle ultime posizioni nell’UE, dove primeggiano con voto pieno 100/100 solo Svezia e Finlandia.
Rispetto al resto del mondo non va male, ma con più impegno si può fare meglio.