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L’emergenza sanitaria ha portato alla riscoperta dei territori di montagna

Il sindaco di Montemale: "Bisogna ragionare su questa cosa perché è cambiato il modo di vivere e lavorare e se si trovano gli spazi giusti si trova anche il modo per andare avanti"

La Guida - L’emergenza sanitaria ha portato alla riscoperta dei territori di montagna

Montemale – Quando un progetto vinto ma non ancora attivato può fare la differenza in un periodo di emergenza. E’ quello che è successo a Montemale. “Pur essendo un piccolo comune siamo forniti dei servizi essenziali, quindi per fortuna non abbiamo avuto grosse difficoltà nel gestire l’emergenza sanitaria – spiega il sindaco Albino Dao -. Nel 2018 avevamo aderito e vinto il bando Desertificazione Commerciale e devo dire che ci è venuto comodo durante il lockdown così abbiamo potuto destinare quelle risorse a supportare l’unico negozio del paese che si è occupato per tutto il periodo di raccogliere le richieste della popolazione anche per i beni extra alimentari e scendere nei paesi limitrofi a fare la spesa per tutti. È stato un ottimo servizio”.
Per chi era in difficoltà economica sono stati attivati i buoni alimentari dello Stato. “Si tratta per lo più di persone che avevano lavoretti saltuari e che a causa del Covid hanno dovuto rimanere a casa, singoli ma anche famiglie – continua il sindaco -. Certamente a patire di più sono state le attività ricettive, il ristorante fino ad adesso aveva lavorato e ora è di nuovo chiuso, il Rifugio La Scola alla Piatta non ha più riaperto dopo la primavera. Stiamo valutando di dare loro dei contributi con i fondi che lo Stato ha recentemente erogato, quelli dedicati al sostegno delle attività di artigianato e commercio nelle aree interne,14 mila quest’anno e 10 mila euro per ciascuno dei prossimi due anni. Questa emergenza ha però portato anche una nota positiva, la riscoperta dei nostri territori. I visitatori ci hanno riscoperto, in particolare in questo periodo, il sabato e la domenica sono tante le famiglie che vengono a passeggiare sui nostri sentieri e per noi è un bene farci conoscere. Bisogna ragionare su questa cosa, perché è cambiato il modo di vivere e di lavorare e se si trovano gli spazi giusti si trova anche il modo per andare avanti”.

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