Cuneo – “Quella che stiamo attraversando è un’emergenza sanitaria ma anche sociale, che rischia di provocare un’involuzione dei rapporti umani. La scuola a distanza, l’assenza di relazioni, la necessità di rimanere molto tempo in casa sono state deleterie per tanti ma credo che coloro che ne stanno pagando maggiormente il prezzo siano gli adolescenti”. Così Gimmi Basilotta, attore, autore, regista e direttore artistico della Compagnia Il Melarancio e di Officina Residenza Multidisciplinare commenta un anno difficile per il mondo del teatro ragazzi, da sempre strettamente collegato a quello della scuola. “Quando sarà possibile per gli esterni tornare nelle scuole la priorità sarà non tanto lavorare sulla recitazione ma piuttosto sulle possibilità che il teatro offre in termini di benessere sociale. I ragazzi hanno, oggi più che mai, bisogno di raccontarsi, mettersi in gioco, guardarsi dentro, far emergere difficoltà e vissuti, uscire dall’isolamento e tornare a rapportarsi con gli altri. Sarebbe importante cominciare da subito a riattivare questi meccanismi ma è anche vero che per la scuola è un momento difficile: con un forte gap organizzativo e formativo da colmare temiamo che prima del prossimo anno scolastico non si possa pensare di ripartire con questo genere di attività”.
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