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Lunedì 29 aprile 2024

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Visto con voi: “Mirabilia” a Fossano

La Guida - Visto con voi: “Mirabilia” a Fossano

Non conosciuto ancora come dovrebbe, “Mirabilia” è  uno straordinario festival internazionale che da 11 anni raduna in alcune località della provincia di Cuneo ma soprattutto a Fossano, un impressionante numero di spettacoli  di nuovo circo, danza e teatro di strada. Dopo l’edizione lunghissima del 2016, svoltasi soprattutto a Savigliano, quest’anno il festival, a parte le anteprime, si è svolto integralmente a Fossano come in passato. Da martedì 27 giugno a domenica 2 luglio si sono susseguiti spettacoli, workshop e incontri in una tale quantità da costringere chiunque, vista la contemporaneità degli eventi, a scelte dolorose (e spesso casuali) e trasferte frenetiche da un posto all’altro, dato che il tutto si svolgeva un po’ ovunque: nelle piazze, nelle strade, nelle rotonde, nelle chiese (Battuti Bianchi), nei cortili, nei 3 chapiteau installati ma anche in luoghi come lo Spazio Zero e la Sala Contrattazioni del Foro Boario o nella neonata Officina del Possibile (dove s’è esibito tra l’altro il belga Max Vandervorst che con la sua “Orchestra di carta” ha creato musica con strumenti fatti, in tutto o in parte, di carta).E’ impossibile quindi dare conto di tutto. Chiunque ha partecipato per uno o più giorni a “Mirabilia” s’è di fatto costruito il proprio festival, creandosi percorsi personali diversi da quelli degli altri.Chi cercava un tipo di circo più sperimentale, sicuramente non s’è perso “Nebula” della Compagnie du Chaos e “Taival” dei finlandesi Nuua. Se quest’ultimo, però, era assai deludente e irritante, pretestuoso e drammaturgicamente debole, soprattutto se confrontato con chi il teatro di ricerca lo fa sul serio, il primo era invece spettacolare ed emozionante. Accompagnato da Ania Buraczynska, il brasiliano Rafael de Paula (che della Compagnie du Chaos è il fondatore) ha offerto infatti uno spettacolo visionario sulle difficoltà comunicative tra le persone, dove le tecniche di slow motion applicate al palo cinese venivano abbinate a coreografie suggestive, musiche elettroniche (di Benjamin Furbacco) e un uso di proiezioni laser tridimensionali capaci di trasformare lo chapiteau in un non-luogo tra il metafisico e il fantascientifico. De Paula si è esibito a “Mirabilia” anche nel breve “Nonada”, andato in scena nel bel cortile del Castello degli Acaja, dove ha eseguito una  performance essenziale e virtuosistica con il palo cinese, senza nessun effetto visivo o musicale, deludendo ovviamente chi cercava un lavoro più articolato.Chi ama i giocolieri probabilmente ha visto “Inverted Tree”, dove il giapponese Hisashi Watanabe in soli 20 minuti ha messo in scena uno spettacolo di estrema raffinatezza ed eleganza, giocando con le sue palline morbide, contorcendo il proprio corpo in una sorprendente coreografia di ispirazione butoh e conducendo gli spettatori in una sorta di fascinoso mondo più animale che umano.  Era un giocoliere strepitoso anche il tedesco Stefan Sing il quale, però, in “Entropia”, non sostenuto da un’impalcatura drammaturgica degna di questo nome, ha finito per offrire – con le sue 92 palline – infinite variazioni sullo stesso tema a dispetto delle dichiarazioni programmatiche (“la teoria della relatività, la fluttuazione dei quanti, lo spazio è tempo, il tempo è spazio”, temi che Carlo Rovelli rende molto più chiari e poetici).Chi ama le contaminazioni con il teatro, ha probabilmente visto “Trentesimo” dei B612-Lab e “Tu me fais tourner la tête” dei Mattatoio Sospeso. Scritto e diretto da Roberta Bonetto e interpretato dal bravo ballerino Gabriel Beddoes, il primo racconta – con ironia ma allo stesso tempo dolorosa empatia – la ricerca di lavoro nel nostro mondo fluido e precario con momenti interessanti ma anche cali di ritmo e debolezze drammaturgiche che, visto il carattere di work in progress del lavoro, saranno sicuramente eliminati. Un problema analogo ce l’ha anche il secondo, lo spettacolo teatral-circense della compagnia italo-francese guidata da Marco Mannucci (Compagnia della Fortezza, Fondazione Pontedera Teatro). Ispirato all’omonima canzone di Edith Piaf e soprattutto al famoso quadro “La passeggiata” di Marc Chagall, immagina il pittore d’origine russa che nella vecchiaia ricorda la giovinezza e l’amatissima moglie Bella Rosenfeld, cercando di far rivivere (grazie alla tecnica della danza aerea) l’immagine di quella donna che vola vestita di rosso e quell’amore senza limiti (neanche la legge di gravità) che il pittore voleva rappresentare. Un’idea bellissima, anche grazie alle musiche del violinista Gabriele Savarese (che ad un certo punto appare con la faccia verde, come il famoso “Violinista” di Chagall), che però teatralmente è ancora un po’ fragile. Oltretutto l’unica messinscena fossanese (1° luglio) è stata funestata sia da un gruppo di genitori che doveva aver scambiato lo chapiteau dove si svolgeva lo spettacolo per un baby parking dove lasciare e dimenticare i propri figli, sia dai click molesti di uno stuolo di fotografi insensibili evidentemente alla poesia.Chi ama la danza contemporanea non si è perso ovviamente il ritorno a “Mirabilia” di Daniele Ninarello che ha presentato due coreografie: “Still” e il suo celebratissimo “Kudoku” (se ne parla diffusamente nell’edizione cartacea di questa rubrica nel numero del 6 luglio). Se però ha cercato bene nel ricchissimo programma del festival, avrà scovato anche la compagnia spagnola Thomas Noone Dance e i torinesi Egribiancodanza. La prima, che al Toselli ha presentato recentemente una bellissima “Medea”, mostrava al pubblico “Closer”, intrigante nucleo da cui verrà costruita una nuova coreografia pensata e costruita per spazi circensi. I secondi, conosciuti anche a Cuneo per le frequenti esibizioni, hanno riallestito il loro “Itinerario per una possibile salvezza” pensato originariamente per il Tunnel Borbonico di Napoli e riproposto poi per il Rifugio antiareo di Piazza Risorgimento a Torino. Nella Sala contrattazioni del Foro Boario, trasformata dal coreografo Rafael Bianco in una sorta di cantiere abbandonato in stile “The Walking Dead”, quattro bravissimi ballerini (Vincenzo Criniti, Vincenzo Galano, Cristian Magurano e Alessandro Romano) hanno raccontato un conflitto misterioso, sporco e sudato, e la sua agognata conclusione danzando letteralmente accanto al pubblico (diviso in gruppi e costretto a muoversi nei vari spazi creati dall’allestimento) e seguendo nelle loro azioni il jazz contaminato, isterico e ansiogeno di tre notevoli musicisti (il compositore e trombettista Ivan Bert, il sassofonista Luca Biggio e il percussionista Adriano De Micco). Bellissimo.Chi cercava, infine, il circo vero e proprio, ha trovato pane per i propri denti se si è assicurato un posto per “Born To Be Circus”, che – a dispetto del brutto titolo – è il nuovo entusiasmante show di una compagnia italo-francese che già lo scorso anno aveva colpito il pubblico di “Mirabilia” con il bellissimo “Naufragata”, ovvero i Circo Zoé. Nel frattempo il gruppo – che vede anche la cuneese Chiara Sicoli (bravissima!) – s’è allargato e si è persino procurato un proprio chapiteau, innalzato per l’occasione in Piazza Castello. In un’atmosfera malinconica e un po’ rétro con tanto di vecchi lampadari e poltrone vintage, lo spettacolo è ritmato dalla musica azzeccata e suggestiva, eseguita da una band efficace (Simone Riva, Diego Zanoli, Max Confalonieri e Max Malavasi) e cantata in molte lingue dalla brava Cecilia Fumanelli, che si presenta come un’interprete di flamenco. In pista si susseguono numeri sorprendenti con varie tecniche (il funambolismo mozzafiato di Simone Benedetti, la spettacolare bicicletta acrobatica di Ivan Do-Duc, il poetico cerchio aereo di Chiara Sicoli, il notevole roue cyr di Andrea Cerrato, il sorprendente palo cinese di Adrien Fretard e Anouck Blanchet, le prese acrobatiche mano a mano di Liz Braga e Pedro Guerra), elementi bizzarri e interventi comici. Il risultato è davvero notevole. Forse potrebbe essere potenziato da un punto di vista drammaturgico, ma lo spettacolo, grazie alla sinergia tra musica e azione, possiede ritmo, un’atmosfera deliziosa e una dose di poesia davvero inusuale. Chapeau!Tra l’altro, il Circo Zoé, dopo una trasferta in Costa Rica (sic!), ripresenterà il suo “Naufragata” dal 12 al 16 luglio, a Piozzo, in occasione della festa del Baladin. Non perdetelo!

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