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Sabato 4 maggio 2024

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Visto con voi: “Barons perchés” di Mathurin Bolze

La Guida - Visto con voi: “Barons perchés” di Mathurin Bolze

Cosimo Piovasco di Rondò, il protagonista de “Il barone rampante” (1957) di Italo Calvino, decide di abbandonare la sua casa e di andare a vivere sugli alberi, quando i genitori e la sua inquietante sorella lo obbligano a mangiare delle lumache. La scelta, apparentemente balzana e comunque – agli occhi dei famigliari – non definitiva, sarà invece un gesto irreversibile, che darà inizio ad una serie di avventure e incontri che ha reso il romanzo un classico della letteratura novecentesca. L’idea di un luogo “altro”, separato dal mondo “normale”, ha ispirato un grande artista francese, Mathurin Bolze, ballerino, acrobata, circense, che ha costruito con la sua compagnia ”les mains les pieds et la tête aussi” (la sede è a Lione), uno spettacolo memorabile intitolato appunto “Barons Perchés”, ovvero “baroni appollaiati” (plurale del titolo francese del libro), andato in scena dal 15 al 18 settembre alle Limone Fonderie di Moncalieri all’interno del prestigioso “Torinodanza Festival”.Lo spazio scenico è una curiosa capanna con finestre, botole e porte, illuminata da lampade e persino da un lampione stradale, la quale al posto del pavimento ha un grande tappeto elastico. Un non-luogo, dove si muovono due figure simili, vestite in modo identico (Karim Messaoudi e lo stesso Mathurin Bolze), di cui non si coglie l’esatta identità. Sono due fratelli gemelli? Un uomo e il suo lato inconscio, la sua ombra? Oppure il suo sosia, come nell’omonimo romanzo di Dostoevskij, autore non a caso citato da Bolze nella presentazione?Ciò a cui si assiste in 60 minuti è davvero sorprendente: i due utilizzano i tanti particolari della scenografia e soprattutto il trampolino in modo sconvolgente, realizzando movimenti scenici ipnotici ed acrobazie mozzafiato, dove i loro corpi sembrano smaterializzarsi e la legge della gravità e le stesse coordinate spaziali appaiono come sospese o stravolte. L’anomala “casa tra gli alberi” diventa un luogo mentale in cui cercare se stessi, inseguire i propri rituali quotidiani (spesso ripetuti à la Pina Bausch) ma anche combattere i propri fantasmi e paure, tanto che, ad un certo punto, la volontà di fuggire da quella che sembra anche una prigione diventa disperata e affannosa. Se in certi momenti il tono finisce per diventare più sorridente, l’umore dello spettacolo (complici le luci non proprio solari, la colonna sonora di musiche e rumori inquieti e le immagini video che rimandano ad un viaggio) risulta più spesso cupo e perturbante, come in un incubo.Senza mai sacrificare, però, quella leggerezza estrema che rende speciale e bellissimo questo lavoro dalla visionarietà e dalla poeticità difficilmente imitabili. Una leggerezza che l’Italo Calvino delle “Lezioni americane” avrebbe sicuramente applaudito.  Iniziato il 6 settembre al Regio con “Tre” dell’israeliana Batsheva Dance Company, il “Torinodanza Festival” continua questa settimana con una grande parata urbana di danzatori (“Insieme – Il Défilé 2016”, sabato 24 alle 16,30, nel centro di Torino) e soprattutto con un altro pezzo forte del programma, ovvero “Nicht Schlafen“, un nuovo lavoro ispirato alla musica di Gustav Mahler (ma anche alla polifonia congolese) di una delle star della danza contemporanea, il coreografo belga Alain Platel, un ospite pressoché fisso della rassegna (sempre a Moncalieri, 23-24 settembre.Tra i tanti appuntamenti non si può non segnalare “Auguri” di Olivier Dubois con 22 danzatori del Ballet du Nord che egli dirige a Roubaix (Fonderie Limone, Moncalieri, 30 settembre – 1 ottobre), “Paradoxe Mélodie” di Danièle Desnoyers (Fonderie Limone, 7-8 ottobre), “Odio” dello spagnolo Daniel Abreu (Lavanderia a Vapore, Collegno, 13 ottobre) e ovviamente “Cold Blood”, la nuova coreografia di Michèle Anne De Mey e Jaco Van Dormael (il regista del film “Dio esiste e vive a Bruxelles”), ammirati l’anno scorso con il poetico “Kiss & Cry”, danzato dalle sole dita delle mani dei ballerini, ingigantite su uno schermo e protagoniste anche in questo lavoro (Limone Fonderie, 22-26 ottobre). Sempre a Moncalieri, il 28 e il 29 ottobre ci sarà pure “Annonciation e altri pezzi” con i lavori che il coreografo franco-albanese Angelin Preljocaj ha creato per il New York City Ballet e per il Paris Opera Ballet, mentre il 3 novembre al Carignano di Torino sarà il turno del giapponese Saburo Teshigawara con una ripresa del suo celebrato “Bones In Pages”.Per tutti gli altri spettacoli e per gli appuntamenti paralleli (workshop, proiezioni, incontri con gli artisti), il sito da visitare è torinodanzafestival.it.

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