La Guida - L'informazione quotidiana in Cuneo e provincia

Sabato 4 maggio 2024

Accedi a LaGuida.it per leggere il giornale completo.

Non hai un accesso? Abbonati facilmente qui.

Visto con voi: “Inferno” di Babilonia Teatri

La Guida - Visto con voi: “Inferno” di Babilonia Teatri

A volte molti cuneesi non si rendono pienamente conto di quanti eventi culturali di particolare valore si svolgano nella nostra provincia. Un esempio, che forse non ha avuto l’attenzione che meritava, è il fatto che i due gruppi che hanno vinto nel 2015 e nel 2016 il Leone d’argento per l’innovazione della Biennale Teatro di Venezia si siano esibiti entrambi dalle nostre parti prima di ritirare il prestigiosissimo premio. E’ successo la scorsa estate con gli spagnoli Agrupación Señor Serrano, giunti a “Mirabilia” in quel di Fossano, ed è capitato di nuovo quest’anno con i veneti Babilonia Teatri, che il 30 giugno scorso hanno portato il loro spettacolo “Inferno” a Racconigi, a “La Fabbrica delle Idee”.La compagnia guidata da Enrico Castellani e Valeria Raimondi è in realtà ormai un ospite fisso del festival guidato da Marco Pautasso, che nelle scorse edizioni ha ospitato prima “Pop Star”, poi “The End”, “Pinocchio” e – nel 2015 – “Jesus”. Celebrata dalla critica (due premi Ubu) e dal pubblico, è una formazione che, oltre ad essere particolarmente innovativa sul piano linguistico (dialetto incluso), ha il coraggio di affrontare questioni per così dire alte, decisamente filosofiche, come pochi altri: dalla negazione della morte nella società contemporanea (“The End”) ai confini tra vita e fine della vita (“Pinocchio”), dal ruolo della religione oggi (“Jesus”) al suicidio (il recente “David è morto”).“Inferno” è un lavoro nato a Reggio Emilia, dove si trova l’Associazione ZeroFavole, che – come racconta il suo sito Internet – dal 2001 lavora con giovani adulti con disabilità psico-fisiche o “in condizioni di marginalità sociale”, usando il canale del teatro per “fare incontrare e dialogare le differenze” e “ammorbidire la paura dell’altro”.Con costoro i Babilonia Teatri – alla ricerca di un teatro che “deve occuparsi prima delle persone che di se stesso”- hanno condotto un laboratorio liberamente ispirato all’”Inferno” di Dante (in questo momento stanno già lavorando al “Purgatorio”), proprio perché per loro rappresenta “il racconto della complessità umana e della nostra paura di incontrarla e di conoscerla”.Il risultato è un “non-spettacolo” dalla forma fluida, caratterizzato da un approccio simile a quello di “Pinocchio”, dove invece Castellani interrogava e stimolava tre uomini veramente usciti dal coma, con il corpo compromesso più o meno gravemente dal trauma. Qui, dopo aver giocato a pallacanestro con i ragazzi attendendo il pubblico, si ritira al banco del mixer e, come una voce fuori campo, li induce con ironia e rispetto a raccontare e/o mostrare fondamentalmente quello che sono. Senza far capire bene ciò che è prefissato e ciò che è invece improvvisato, questi simpatici non-attori cantano, ballano, rappano, recitano versi, evocano le loro passioni, anche le più curiose (le cariche di cavalleria per uno di loro), dicono quel che pensano sullo spettacolo e sul suo significato, sul rapporto tra finzione e realtà a teatro, questione cruciale in un lavoro del genere. A differenza di “Pinocchio” (ma anche di certi spettacoli di Progetto Cantoregi con utenti psichiatrici), però, le storie e le vite protagoniste di “Inferno” non si compongono in un’opera compiuta ed artisticamente organica e il tutto rimane – necessariamente e volutamente – un po’ approssimativo, nel tentativo dichiarato di trasformare il teatro – come dicono le note di regia – in un “iniettore dialettico, capace di aprire squarci sul presente. Di metterci in crisi”.  Una scelta, molto diversa da tanti spettacoli di “teatro sociale”, che per certi versi spiega le perplessità nate in molti spettatori (sia a Racconigi, sia in altre parti d’Italia), irritati da quella che potrebbe essere anche considerata un’esibizione ricattatoria (e quindi cinica) di persone disagiate. Conoscendo però la serietà dei Babilonia Teatri e della ricerca anche etica di senso che attraversa tutto il loro teatro, ma soprattutto parlando con i ragazzi (e con i familiari che li accompagnano) e scoprendoli entusiasti di un’esperienza di cui sono consapevoli, è difficile non riconoscere il motivo di uno spettacolo simile che costringe, proprio perché non inquadrabile e non così “riuscito”, ad un confronto con l’alterità senza barriere mentali. Si finisce così per condividere la motivazione del loro Leone d’argento, che tra l’altro dice: “Per essere sempre alla ricerca di un messaggio positivo in tempi e situazioni in cui sarebbe facile fare il contrario. Per i loro spettacoli, strumento di sensibilizzazione rispetto alla complessità della nostra società. Per la sensibilità verso i più svantaggiati. Per la sensibilità nel trattare tematiche complesse senza abusare dei drammi reali degli interpreti […]. Per l’eccellenza della loro ricerca drammaturgica verso nuovi percorsi scenici”.

Categorie
Temi

La Guida - testata d’informazione in Cuneo e provincia

Direttore responsabile Ezio Bernardi / Editrice LGEditoriale s.r.l. / Concessionaria per la pubblicità Media L.G. s.r.l.

Sede legale: via Antonio Bono, 5 - 12100 Cuneo / 0171 447111 / info@laguida.it / C.F. e P.IVA: 03505070049
Aut. Tribunale di Cuneo del 31-05-1948 n.12. Iscrizione ROC n. 23765 del 26-08-2013

La Guida percepisce i contributi pubblici all’editoria previsti dalle leggi nazionali e regionali.
La Guida, tramite la Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Privacy Policy Amministrazione trasparente