Vesna Bursich è nata nel 1974 a Torino da genitori croati, vive a Bra. Suo padre era un musicista e la sua famiglia viaggiava in tutta Europa mentre si esibiva. Fin da piccola Vesna ha espresso il desiderio di fare dell’arte visiva la sua professione. Nel 1989 inizia gli studi superiori diplomandosi nel campo del restauro artistico, studiando poi pittura all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Gli interessi di Vesna non si limitano alla pittura e al disegno, ma includono scultura, installazione, videoarte, fotografia e artigianato. La tecnica, per Vesna, è al servizio di un’idea ed è utile ed essenziale per realizzare e rendere tangibili le idee che per prima visualizza nella sua mente. Sposa la sua conoscenza classica con tecniche moderne e digitali. Dal 2005 si dedica alla pittura a tempo pieno. Ha iniziato con l’olio su tela ma gradualmente la sua ricerca è diventata più matura e intima e l’ha portata ad esprimersi con diverse tecniche con una serie di ritratti accartocciati, dove il soggetto appare spiegazzato, come un pezzo di carta che viene scartato. Ai ritratti accartocciati è seguito, nel 2009, “Mela nel vuoto” che è metafora critica del desiderio di mantenere la bellezza a tutti i costi attraverso mezzi artificiali. Una ricerca di tematiche personali e di critica sociale, alternata a lavori su commissione di vario genere. Nel 2016 i “Santini bellici” raffiguravano uno schieramento personale di santi armati pronti a difendersi. Si tratta di un collage e dipinti ad olio su tavola con foglia oro.
Iniziano anche le mostre in Italia, nelle regioni e nelle principali città sia italiane che all’estero soprattutto in Germania a Ratisbona, Colonia e Amburgo, ma anche in Inghilterra e nella Repubblica Ceca. In provncia ha esposto la prima volta a Saluzzo poi a Cuneo, Alba, Cherasco, Rittana e di nuovo a Cuneo in San Francesco con “I(M)materali” prima e “Du coté de la nature” in GrandArte Help 2022. A Olomuk il suo lavoro è presentato in un testo di storia dell’arte tra i pittori iperrealisti di seconda generazione.La sua visione, solitamente piuttosto personale e introspettiva, si è aperta verso l’esterno e i nuovi progetti: “rumore bianco” e “le parole sono il virus” è una serie di carte intrecciate, disegni, dipinti e video che raccontano come ha percepito il primo momento della pandemia .Quelle rappresentazioni si evolvono e, nel 2021, danno vita a “La presenza della tua assenza”, descrizione poetica della presenza di una persona assente, e “Voto ed entità” in cui la ricerca di simboli pagani si fonde con il mondo delle favole e precedenti disegni visionari in bianco e nero.
“Vesna Bursich – dice Enrico Perotto – affronta la questione ambientale dal punto di vista degli animali, immaginandoli come vittime del mutamento drammatico del loro ecosistema. Nella sua installazione vi sono poi dipinti e disegni che raffigurano maschere antigas, sia come un monito allarmante, sia come una loro interpretazione grottesca. Dipinge distanze e solitudini dell’esistenza creativa, rincorrendo gli allineamenti curvilinei della filigrana delle immagini riprese con evidenza iperrealistica. I segni in bianco e nero ondeggiano, si addensano, si sdoppiano e slittano, permettendo che vi si scorgano volti umani di etnia e genere differente, dalla cui bocca fuoriescono parole spezzate, fuori controllo, perché il linguaggio può essere un virus (Laurie Anderson), costringendoci all’incomunicabilità; o che vi si intravedano visioni di stanze solitarie ben arredate, oltre che di giardini fiabeschi, animati da presenze enigmatiche, che ci appaiono come impronte evanescenti di corpi umani indefiniti, riverberi di aure luminose, che la mano dell’artista ha fermato sulla tela, fissandone il respiro leggero, affinché rimangano in mezzo a noi, come essenze figurali, portatrici di indistinti codici alfanumerici, in attesa di chi possa ricomporre l’ordine dei pensieri scapigliati così come si fa con le trame dei fili dispersi”.
“Le opere di Vesna – scrive Martina Corbetta – non si esauriscono mai in letture immediate e la discontinuità dei temi accentua la ricerca esclusiva onebyone. Si può però parlare di una presenza tangibile, di un filo conduttore fatto di ricordi e momenti che assumono diverse forme. Molte delle tele di Vesna nascono da idee plastiche, ma i problemi logistici la conducono all’utilizzo severo dell’olio al fine di ingannare anima e corpo dello spettatore. Pittura plastica di fronte ai nostri occhi … la bottiglietta della Coca Cola, un vero must dell’era contemporanea, trasformata in bottiglietta dell’acqua Santa: pennello come scalpello per un risultato del tutto statuario. L’iperrealismo non le basta: Vesna desidera addentrarsi nel profondo della sua pittura. Ecco fatto … autoritratto dell’artista stropicciata: come un bozzetto malfatto su carta da spolvero pronto per essere cestinato! Niente gomma per cancellare, appallottoliamo il foglio e magari lo gettiamo. Chi non si è mai sentito spiegazzato?”

Black Diamond – Vesna Bursich

Vesna Bursich 15

Apple -Vesna Bursich

Vesna Bursich

Visione d’insieme – Vesna Bursich

Hyperrealist painters like marbles – Vesna Bursich

VESNA BURSICH, Words are the virus, 2021-2022, tecnica mista su carta, cm 42 x 30