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Domenica 28 aprile 2024

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Tenda bis si sente puzza di bruciato

Il presidente della Provincia Luca Robaldo interpella il Commissario Prisco sul rispetto del cronoprogramma

La Guida - Tenda bis si sente puzza di bruciato

Limone – Tenda bis si sente puzza di bruciato. Non è ancora stata fissata la data della Conferenza intergovernativa che doveva tenersi prima a dicembre e poi a gennaio. Non è un buon segnale. L’incontro è molto atteso: dovrebbero essere annunciati i tempi per appalto ed esecuzione dell’alesaggio del vecchio traforo e soprattutto la conferma del cronoprogramma che prevede l’apertura del Tenda bis a giugno prossimo. Una scadenza difficilissima da rispettare e messa in dubbio da molti addetti ai lavori. Nonostante ciò ancora l’11 gennaio, il commissario Nicola Prisco davanti ai sindaci del Comitato di monitoraggio dei lavori al Tenda ha confermato l’apertura alla viabilità il 30 giugno. 

Più di un dubbio è venuto ad alcuni sindaci della Valle Vermenagna che nei giorni scorsi hanno fatto un sopralluogo al cantiere del Tenda. 

Il presidente della Provincia e del Comitato di Monitoraggio Luca Robaldo, preoccupato dalle notizie ricevute, ha chiamato Prisco: “Ho chiesto informazioni sul cronoprogramma e questa volta non ha confermato la data del 30 giugno. Farà un incontro con l’impresa Edilmaco, ha detto, e la prossima settimana nel corso della riunione del Comitato di monitoraggio darà aggiornamenti sull’apertura del Tenda alla viabilità”.

La granitica sicurezza del Commissario manifestata negli ultimi mesi sul rispetto della data di apertura al traffico del tunnel pare tentennare. 

Nel frattempo per la Cig che si terrà a Nizza sarà completata la progettazione dell’alesaggio del tunnel storico che diventerà la copia del Tenda bis. L’impresa incaricata è la Technital di Verona colosso mondiale nel campo della progettazione di grandi opere. L’esecuzione dovrà essere appaltata a una nuova ditta perché Edilmaco ha rinunciato per l’insufficienza dei fondi a disposizione. La realizzazione costerà ora 130 milioni – ben di più di quanto pretendeva l’attuale impresa torinese – portando l’importo complessivo dell’opera a 328,5 milioni in cui sono compresi gli oltre 70 milioni per le varianti di progetto necessarie a causa della tempesta Alex.

 

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