Cuneo – La concessione ventennale degli ex Lavatoi scade nell’ottobre di quest’anno e il Comune, proprietario della struttura, intende avviare una valutazione sul futuro dei locali. Il punto di partenza, come ha spiegato l’assessore al Patrimonio, Alessandro Spedale, in consiglio comunale, è che “non è possibile un tacito rinnovo, anche perché comporterebbe la proroga dell’attuale affitto annuo che era molto basso (250 euro ndr) per i lavori realizzati dal concessionario per il recupero della struttura. Ci sarà qualcosa di nuovo. Vogliamo capire quale potrà essere il futuro di questo importante immobile: il futuro lo dobbiamo scrivere insieme e non deve essere soltanto una questione patrimoniale”.
A chiedere di fare il punto della situazione è stato il consigliere di minoranza Aniello Fierro (Cuneo per i Beni Comuni) che nella sua interpellanza discussa in consiglio comunale ha ricordato le tappe dell’attuale gestione: “Nei primi anni 2000 è stata approvata la concessione in uso ventennale all’associazione “Turismo Cultura Sport” dell’immobile in via della Pieve per essere destinato ad attività culturali, didattiche e ricreative, con una canone annuale di 250 euro, canone simbolico che teneva in considerazione gli investimenti fatti dal concessionario”.
Fierro ha sottolineato che nel corso di questi anni non è mai stata fatta “una riflessione sulle finalità indicate nella concessione” e ha chiesto come “l’amministrazione intende proseguire nella gestione dello spazio” e se “le attività svolte in questi anni siamo state coerenti con le finalità “culturali, didattiche e ricreative e se rimarranno vincolanti per la prossima concessione. Come verrà eventualmente quantificato il prossimo canone? Non vorrei che si ripetesse la situazione vissuta con la casa della sostenibilità”.
Nella sua risposta l’assessore Spedale ha assicurato: “Cosa fare lo discuteremo in commissione e il canone dipenderà dal bando che andremo a fare. La concessione ventennale scade il 26 ottobre 2024 e in questi anni in quella struttura ci sono stati concerti, corsi, mostre, iniziative culturali, incontri e serate di beneficenza: nella convenzione non c’è una definizione su cosa sia “culturale”, era una convenzione patrimoniale”.
“Non ho capito se non avete ancora deciso o se volete condividere davvero i prossimi passi con il consiglio comunale – ha detto Fierro nella sua replica – Mi auguro che questa commissione arrivi quanto prima e ci sia veramente la volontà di aprire la discussione sul futuro di questo luogo”.