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Sabato 27 aprile 2024

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Dal Giappone colpito dai terremoti, la testimonianza di un cuneese

Paolo Riberi, collaboratore de La Guida, si trova fortunatamente nella costa orientale completamente fuori pericolo

La Guida - Dal Giappone colpito dai terremoti, la testimonianza di un cuneese

 Paolo Riberi, collaboratore de La Guida, è in Giappone in questi giorni e oggi si è svegliato con la notizia dei violenti terremoti. Oggi fortunatamente si trova a Hiroshima sulla costa orientale, completamente fuori pericolo, dove concluderà il suo viaggio nei prossimi giorni. Ecco cosa ha scritto di queste prime ore di avvenuta giapponese. 

Hanno fatto registrare una magnitudo di 7.6 e 6.2 i violenti terremoti che nella mattinata di lunedì 1 gennaio (intorno alle 16 ora locale) hanno investito la costa occidentale del Giappone, abbattendo intere abitazioni e numerosi pali della luce nella prefettura di Ishikawa e nelle regioni circostanti.
Dal punto di vista geologico non si è trattato di eventi isolati: nel complesso i sismografi hanno rilevato una raffica di 21 terremoti, tutti di magnitudo 4 o superiore. Le scosse sono state avvertite fino a Tokyo, sulla sponda opposta dell’isola di Honshu.
Sulla costa occidentale, oltre 33.000 case sono rimaste senza corrente elettrica, e le autorità hanno diramato l’ordine a tutti gli abitanti della zona di Ishikawa di abbandonare la costa prima possibile. Per ora sono sei i morti accertati.  “Tutti i residenti devono evacuare immediatamente su terreni più elevati”, hanno avvertito le emittenti locali.
Dopo le scosse della mattina, cresce infatti l’allerta per la propagazione di uno tsunami in tutto il mar Cinese Orientale, mentre le prime onde alte 1,2 metri stanno già iniziando a investire le coste settentrionali della prefettura di Ishikawa, e in particolare la cittadina di Wajima.
A essere a rischio è l’intera costa occidentale dell’arcipelago giapponese, inclusa l’isola settentrionale di Hokkaido: c’è la possibilità che nella zona più vicina all’epicentro del terremoto le onde possano superare i 5 metri, e per questo sono state tempestivamente chiuse tutte le autostrade della zona.
Resta invece del tutto fuori pericolo la costa orientale del Giappone, da Hiroshima a Tokyo.
Allerta anche in Corea del Sud e in Russia: si stima che le onde giganti dovrebbero raggiungere anche Vladivostok e Nakhodka.

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