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Lunedì 29 aprile 2024

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In tribunale a Cuneo il processo per l’incidente mortale sul lavoro a Busca

Proseguono le udienze per accertare eventuali responsabilità per la morte di Daniele Peroncelli, il 32enne titolare di una ditta individuale di impianti elettrici deceduto nel 2020

La Guida - In tribunale a Cuneo il processo per l’incidente mortale sul lavoro a Busca

Busca – È proseguito al tribunale di Cuneo il processo in cui si dovranno accertare eventuali responsabilità per la morte di Daniele Peroncelli, il 32enne titolare di una ditta individuale di impianti elettrici, deceduto il 14 gennaio del 2020 a causa delle ferite riportate nel violento urto contro una capriata del capannone della Trae di Busca, dove stava eseguendo dei lavori di manutenzione alle lampade sul soffitto ad un’altezza di circa 8 metri e mezzo utilizzando un carrello elevatore per il cui uso però non sembra fosse abilitato.

Sul banco degli imputati, chiamati a rispondere del reato di omicidio colposo sono D.B., il titolare del capannone dove l’elettricità stava eseguendo i lavori, D.Q. e M.Q. i titolari della ditta IMQ, per la quale l’uomo aveva lavorato come dipendente fino al 2018 quando aveva deciso di mettersi in proprio, e che gli avevano affidato in subappalto proprio il lavoro presso la ditta Trae, e proprietario del carrello elevatore su cui avvenne l’incidente e S.B. il proprietario del carrello elevatore affittato alla IMQ e che non risulta avesse autorizzato il Peroncelli ad utilizzarla.

Nella scorsa udienza era stato ascoltato il dipendente dell’Arpa, esperto di apparecchi di sollevamento e chiamato dalla Procura ad accertare lo stato di sicurezza della piattaforma su cui quel giorno stava lavorando la vittima. Il tecnico dell’Arpa aveva riferito che sul quadro di comando i pittogrammi che indicavano la movimentazione d’uso dei bracci non era ben visibile e per questo si era rifatto al manuale di uso e manutenzione.

Nel corso dell’ultima udienza è stata poi ascoltata la moglie della vittima, la quale ha riferito che anche dopo l’avvio della ditta individuale, il marito aveva continuato a lavorare in subappalto per la ditta IMQ, lavori che prevedevano l’uso del carrello elevatore, come la sistemazione delle luminarie natalizie o la manutenzione dell’illuminazione stradale e che lei stessa lo aveva visto una volta a bordo del carrello elevatore pochi mesi prima dell’incidente. In aula sono anche stati ascoltati il comandante della stazione dei carabinieri di Busca intervenuto sul luogo dell’incidente e il medico legale che ha riferito in merito alle cause del decesso del Peroncelli, causato dal violento urto alla base del cranio contro la capriata del capannone. Nella prossima udienza del 16 gennaio verrano ascoltati i consulenti di parte.

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