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Lunedì 29 aprile 2024

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“Percorso devozionale” in mtb e codice Qr per entrare nelle cappelle

26 tappe che si possono percorrere in bici e che prevedono percorsi in piano lungo strade secondarie fino ad arrivare a tracciati più lunghi e faticosi

La Guida - “Percorso devozionale” in mtb e codice Qr per entrare nelle cappelle

Chiusa Pesio – L’“EcoMuseo dei Certosini della Valle Pesio” ha realizzato una serie di percorsi per conoscere la valle Pesio, tra questi quello dedicato alle piccole cappelle campestri che attraverso la bassa valle presenta uno scrigno inedito di devozione popolare. 

Il percorso devozionale si può fare utilizzando le cartine che si trovano presso l’ufficio turistico e prevedono 26 tappe che attraversano le campagne e le frazioni fino a concludersi alla Certosa di Pesio. 

Ventisei tappe che si possono percorrere con la bicicletta e che prevedono percorsi in piano attraverso strade secondarie e a lento scorrimento, fino ad arrivare a percorsi più lunghi e faticosi toccando l’alta valle Pesio fino appunto ad arrivare alla Certosa. 

La bassa valle e le sue frazioni: Combe, Santa Maria Rocca, Abrau. Tante sono poi le cappelle nei pressi del centro paese: San Sebastiano, cappella degli Alpini, San Rocchetto. 

L’alta valle con Vigna, villaggio Ardua, San Bartolomeo fino a Certosa. Il percorso è modulabile in base alle esigenze di chi vuol percorrerlo. 

Dalla mezza giornata alla giornata intera, in base alle capacità di chi si affaccia in valle e soprattutto se utilizza una bicicletta muscolare o elettrica. 

L’ufficio turistico, tramite il suo gestore “Insite Tours”, permette anche il noleggio di biciclette elettriche (con un minimo di preavviso al numero 0171.735514) oppure contattando alcuni locali: agriturismi e B&B e Bertolotto Cicli. 

Cappelle campestri, suggestivi piloni votivi, sacri dipinti affrescati su facciate di abitazioni, frutto di un’intensa devozione popolare, opere semplici di stampo rurale, ma che a volte, nella loro semplicità, lasciano trasparire sapienti capacità artistiche in grado di elevarle a vere e proprie opere d’arte. 

Il Comune, nell’ottica di promuovere maggiormente le opere rurali all’interno dell’ecomuseo, ha sviluppato negli ultimi anni una serie di progetti. Tra questi sono stati gli itinerari, contraddistinti da segnaletica dedicata, volta a evidenziare i vari punti di rilievo individuabili su specifiche cartine tascabili. Proprio per il percorso devozionale nasce il progetto “Trecentosessanta gradi” che, grazie alla tecnologia, permette di superare le difficoltà di accedere nelle chiese e cappelle campestri. 

Attraverso un Qr code da inquadrare con il proprio telefono è possibile visionare l’interno le cappelle, che per ovvi motivi sono spesso chiuse. 

Il percorso devozionale si può integrare con tappe dell’ecomuseo che ripercorre le tappe più importanti della presenza dei Certosini in valle Pesio attraverso un viaggio etnografico e religioso che documenta la storia degli insediamenti, l’attenzione all’ambiente e il rapporto fra i religiosi e il mondo contadino locale. 

I monaci sono presenti sul territorio a partire dal 1173, quando la parte alta della valle viene ceduta al priore Uldrico dell’ordine Certosino: i monaci articolarono l’organizzazione agricola della valle Pesio attraverso le grange, piccole aziende agricole presiedute da un converso detto “grangerius” e controllate dal monastero.

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