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Sabato 27 aprile 2024

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Rapporti tesi tra vicini, nella lite spunta anche un fucile

L'episodio è avvenuto a Mondovì il 27 settembre 2017, in un condominio: un uomo a processo con l'accusa di minaccia

La Guida - Rapporti tesi tra vicini, nella lite spunta anche un fucile

Mondovì – Da una porta sbattuta dal vento a una minaccia col fucile: in mezzo ci sono state anche urla, insulti reciproci e qualche schiaffo; è quanto sarebbe accaduto il pomeriggio del 27 settembre 2017 in un condomino di Mondovì fra due famiglie che già da qualche tempo vivevano in costante conflitto. A finire a giudizio con l’accusa di minaccia è stato A. S., marito di una delle due donne che avevano dato inizio alla lite. “Avevo finito di pulire e avevo aperto porte e finestre – aveva riferito in aula la 54enne che si è costituita parte civile in giudizio -, una porta ha sbattuto e ho sentito la vicina che da casa sua mi insultava. Ho risposto che se anche la porta si fosse rotta l’avrei aggiustata. Poi lei ha continuato a insultarmi e le ho dato due sberle”. Al ritorno da un pomeriggio di caccia A. S., marito della signora schiaffeggiata, sarebbe stato coinvolto nella lite e, secondo la parte civile, avrebbe lui stesso incitato la moglie: “Le disse ‘prendi un coltello e apri la pancia a questa’, nel frattempo aveva puntato il fucile contro me. Era in cortile e lo puntava contro di me che ero sul balcone. Mio marito che gli stava vicino glielo ha tolto dalle mani”. Chiamato in causa dai due litiganti, il titolare dell’officina che si affacciava sul cortile del condominio, unico testimone estraneo alla faida tra le due famiglie, ha riferito di aver visto la querelante che dava due schiaffi alla moglie dell’imputato e di aver visto l’imputato con il fucile sotto il braccio mentre rientrava in garage per posarlo dopo essere stato a caccia. “Mi aveva chiamato il vicino mentre ero fuori casa – ha dichiarato l’imputato in aula – per dirmi che mia moglie aveva insultato la sua. Quando sono arrivato ho rimesso a posto il fucile e ho visto che la vicina dava due schiaffi a mia moglie. Ho solo detto ‘questa qui vuole una fucilata’ ma non ho fatto altro e non ho preso il fucile dal garage. Secondo l’accusa quella frase pronunciata mentre aveva in mano il fucile avrebbe provato l’accusa della minaccia e per questo è stata chiesta la condanna a una multa di 1.100 euro. Secondo la parte civile quello che era accaduto era un brutto episodio di minaccia grave, in un contesto di accuse reciproche e procedimenti pendenti, quindi non un episodio isolato per il quale ha chiesto un risarcimento di 10.000 euro. L’avvocato della difesa parlerà il prossimo 14 settembre, data di rinvio dell’udienza e giorno della sentenza.

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