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Lunedì 29 aprile 2024

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Modernità e tradizione immerse in una serena eccitazione

Sandro Lattes e i suoi soggetti delle sue opere sono, generalmente, nature morte, paesaggi e ritratti

La Guida - Modernità e tradizione immerse in una serena eccitazione

Sandro Lattes è nato a Cuneo nel 1951. Inizia la sua attività artistica nel 1970 dedicandosi alla grafica, e successivamente, dopo una parentesi di studio e sperimentazione, alla pittura ad olio e, più recentemente, alla tecnica mista e ai collage. Dal 1980 in poi, ha svolto attività espositive in mostre personali e collettive in varie località della provincia di Cuneo. La prima personale è presso la galleria La Meridiana di Mondovì. Nel 1981 vince il concorso di pittura Città di Garessio; seguono dal 1981 al 1983 le mostre a quattro mani con il padre Marco, famoso acquerellista monregalese, presso la Meridiana di Mondovì, “La Cupola” di Vico, “Dalmastro” di Cuneo. Nel 1984 vince la diciassettesima edizione del premio di pittura Porti di Magnin a Mondovì Carassone. Seguono numerose segnai azioni ai concorsi estemporanei di Niella Tanaro, San Michele, Morozzo, Saluzzo, Ceva, Carrù, Villanova. Nel dicembre 1992 si presenta in una nuova personale al Caffè Statuto di Mondovì, introdotto nel catalogo da Piergiorgia Oderda, la quale evidenzia il punto di svolta costituito dalla mostra, che chiude la fase dei “Portali” per riaprire a un nuovo ciclo con “fiori, paesaggi, nature morte” sotto il profilo tematico, una grande varietà per quel che concerne le temiche, “molto blu, molto nero” per quanto riguarda le scelte cromatiche.

Definisce bene la sua arte Rodorico Gariglio: “L’itinerario artistico di Sandro Lattes è percorso dal soffio della contemporaneità con i suoi sussulti, le sue incertezze esistenziali, i suoi equilibri instabili, forse anche talora i suoi sgomenti: l’oggi preme. Il pittore avverte la contemporaneità nel suo esercizio artistico e, nei decenni appena trascorsi, la immette nel tocco, nel colore, nella collocazione dei piani, nelle prospettive, nelle luci che scattano a contrasto delle ombre e delle notti. Se seguiamo il cammino pittorico di Sandro Lattes ne cogliamo anche le asperità superate dalla liricità della raffigurazione. Colpiscono i piani in cui si comparte l’anatomia del quadro, i dinamismi( le dislocazioni geologiche, gli slittamenti causati da sottili vertigini, gli equilibri precari, la ricerca di assestamento. Tutto si svolge tra stupore e ricerca di collocazione spaziale, prospettica che risponda alla realtà di un’ epoca, la nostra. Gli azzurri cupi dei notturni, il rosso e il fucsia, i verdi, i colori ramati, bruniti, ocra arricchiscono la tavolozza del pittore: ognuno ha un suo grido e nelle sue riproduzioni c’è una pacificazione pensosa, matura, un’ accoglienza trepida”.

I soggetti delle sue opere sono, generalmente, nature morte, paesaggi e ritratti. La sua tecnica varia nel tempo, spaziando da toni tendenzialmente freddi, come il blu e il nero, a tinte calde, come l’ocra e il fucsia. Le architetture, nei suoi paesaggi, sono rese in modo geometrico, frutto dell’incastro di forme semplificate e armoniose.

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