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Lunedì 20 maggio 2024

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Aggressione e lesioni agli ex Lavatoi, una condanna e un’assoluzione

Concluso il processo per lesioni aggravate a due monregalesi, accusati di aver preso a calci e pugni un 44enne di Boves nell'aprile del 2019 nel locale a Cuneo

La Guida - Aggressione e lesioni agli ex Lavatoi, una condanna e un’assoluzione

Cuneo – Si è concluso con una condanna e un’assoluzione il processo per lesioni aggravate a carico di E.L. e D.S., due 35enni monregalesi, accusati di aver preso a calci e pugni un 44enne di Boves nell’aprile del 2019 mentre si trovavano a trascorrere una serata agli ex Lavatoi. All’origine dell’aggressione a calci e pugni, a causa della quale la vittima perse anche dei denti, ci sarebbe stata una parola di troppo o un gesto male interpretato, “c’è stato un battibecco e uno spintone con dei ragazzi – aveva riferito E.L. nelle sue spontanee dichiarazioni – e ho sbattuto contro questo ragazzo che non c’entrava nulla con gli altri. Lui ha alzato le mani, io ho frainteso e gli ho dato un pugno ma nessun calcio. Poi sono letteralmente stato sbattuto fuori dal locale dagli addetti alla sicurezza”. L’imputato ha chiesto scusa e ha anche parzialmente risarcito la vittima dell’aggressione, scagionando poi l’amico che era con lui quella sera  e che al momento dell’aggressione si trovava nel dehor insieme ad un’amica.

Secondo l’accusa però la versione dei fatti fornita dall’autore del pugno sarebbe stata contraddetta proprio dall’altro coimputato che aveva dichiarato di aver visto “tutti contro il mio amico. Ho cercato di calmare la situazione senza toccare nessuno perché non sono il tipo e perché sono intervenuto a cose fatte”.

Il coinvolgimento di E.L. nell’aggressione è stato confermato da un cliente del locale, “l’ho sentito ingiuriare la vittima, persona che conosco da anni. Doveva essere successo qualcosa all’interno del locale. Poi ho visto il mio amico venirmi incontro insanguinato e i due ragazzi che continuavano ad insultarlo. Io ho cercato di soccorrerlo”. A scagionare invece uno dei due imputati c’è stata la testimonianza della ragazza che quella sera era con loro, “ero nel dehor con D.S. e ho visto che fuori c’era un po’ di ressa, ho visto che era coinvolto anche E.L. e allora siamo usciti anche noi. Ho chiesto a loro due se mi accompagnavano alla macchina e poi sono venuti via con me”.

Secondo l’accusa, proprio la contraddittorietà delle dichiarazioni rese dai due imputati e la testimonianza del cliente del locale avevano provato che i fatti si erano svolti proprio come inizialmente contestato e per questo è stata chiesta la condanna di entrambi a 3 anni e 6 mesi di reclusione, richiesta a cui si è associata la parte civile chiedendo un risarcimento di 25mila euro con 10mila euro di provvisionale immediatamente esecutiva. Di legittima difesa putativa ha invece parlato il difensore di E.L. sottolineando che il suo assistito in prima persona si era reso conto di aver commesso un brutto gesto senza però volerlo. Di completa estraneità al fatto ha invece parlato il difensore di D.S., scagionato dalla testimonianza della ragazza che quella sera era con loro. Il giudice ha accolto questa tesi condannando E.L. a 8 mesi di reclusione e al risarcimento alla parte offesa da quantificare in sede civile con una provvisionale esecutiva di 6 mila euro, mentre ha assolto D.S. per non aver commesso il fatto.

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