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Mercoledì 24 aprile 2024

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Maltrattamenti in famiglia, lesioni e minacce: un uomo a processo

Protagonista dei fatti un cittadino moldavo residente con la moglie e le due figlie a Racconigi

La Guida - Maltrattamenti in famiglia, lesioni e minacce: un uomo a processo

Racconigi – Al culmine dell’ennesima discussione dovuta al suo frequente stato di ubriachezza, le strinse le mani al collo tanto da lasciarla quasi senza fiato e poco dopo la minacciò davanti alla figlia di poco più di un anno con un paio di forbici: con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni e minacce aggravate dalla presenza di minori, è in corso davanti al collegio del tribunale di Cuneo presieduto dal giudice Sandro Cavallo, il processo a carico di B.C.D. cittadino moldavo residente con la moglie e le due figlie a Racconigi. La sera del 25 gennaio 2021, alla presenza della nipote della donna, l’uomo avrebbe avuto un’accesa discussione con la moglie, “quella sera avevo accompagnato mia zia a casa – ha riferito la nipote ai giudici – e mentre la aiutavo a sistemare le bambine lei era scesa in garage a prendere la legna e lì aveva trovato il marito completamente ubriaco. Lui voleva bere ancora mentre lei cercava di impedirglielo, così litigarono. Io portai le bimbe in camera per non farle assistere. Da lì sentii mia zia che gridava aiuto, che stava morendo. Uscii dalla stanza e la vidi con dei segni rossi sul collo, respirava a fatica”. Subito dopo in cucina, alla presenza della figlia più piccola, l’uomo avrebbe spinto la moglie contro il muro puntandole addosso le forbici da cucina e minacciando lei e la nipote di morte, “diceva che quella sera saremmo morte, che ci avrebbe tagliato la gola” ha raccontato la testimone che ha inoltre riferito di aver invitato più volte la zia a rivolgersi ai carabinieri per denunciare l’aggressività del marito. Anche il militare dell’aliquota di Racconigi intervenuto su segnalazione della centrale Operativa ha riferito di aver trovato l’uomo in evidente stato di ebbrezza, “la signora era molto scossa ma lucida, l’uomo era in uno stato pietoso, biascicava le parole, puzzava di alcol e non riusciva a fare un discorso sensato. Sia lui che il cugino erano noti in città per il loro abuso di alcol”. Il processo è stato rinviato al 25 ottobre per ascoltare gli altri testi e per l’esame dell’imputato.

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