Una volta si divideva l’attività produttiva in tre settori, con nomi che ricordano quelli delle ere geologiche: primario, secondario e terziario, a indicare agricoltura, industria e servizi. Oggi la classificazione ha perso buona parte del senso originario: una larga fetta di agricoltura sta diventando industria e una parte consistente del settore industriale vive sulle spalle dell’agricoltura. E, visto che siamo nel terzo millennio, anche il terziario nei suoi mille aspetti (servizi, burocrazia, comunicazione, informatica), tende a invadere il campo (in senso figurato, ma anche proprio) dell’agricoltura. Così il settore che un tempo era “primario” da tutti i punti di vista (fatturato, numero di addetti, considerazione sociale) stretto fra i due ingombranti vicini, si trova ridimensionato e spaesato. Per leggere questo contenuto devi essere abbonato all’edizione digitale de La Guida.
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