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Lunedì 29 aprile 2024

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Un decimo dei 65.000 minori cuneesi ha conosciuto i servizi di prevenzione e tutela del maltrattamento

Il dato è stato fornito dallo psicoterapeuta presso l’Asl CN1 Daniele Nunziato oggi al workshop del progetto "Kintsugi"

La Guida - Un decimo dei 65.000 minori cuneesi ha conosciuto i servizi di prevenzione e tutela del maltrattamento

Cuneo – Sul nostro territorio, ci sono complessivamente 65.000 minori e circa un decimo di questi ha conosciuto i servizi di prevenzione e tutela del maltrattamento. A fornire il dato  è il dottor Daniele Nunziato, psicoterapeuta presso l’Asl CN1 che è intervenuto oggi pomeriggio, mercoledì 26 ottobre, nel workshop del rogetto triennale Kintsugi” (letteralmente riparare con loro”) presso l’Open Baladin di Cuneo.
“Di fonte a questi numeri – ha spiegato Nunziato – provo allarme, paura, inquietudine e rabbia, la quale però può spingerci ad agire più tempestivamente. In questi momenti, è utile cercare qualcuno con cui parlare: non necessariamente una figura istituzionale, ma una persona che ci comprenda, ci rassicuri e, soprattutto, non ci lasci soli”.
Alle ore 15, si è tenuto un workshop per riflettere ed individuare le migliori modalità operative per prevenire e curare il maltrattamento nei minori. Barbara Re del “Consorzio socio-assistenziale cuneese” ha rotto il ghiaccio con queste parole: “Spesso, buttiamo gli oggetti che si rompono o proviamo a riparlarli, ma in modo che il danno non si veda. Invece, “kintsugi” è una tecnica di riparazione con l’oro, è un’arte per rendere le rotture dei punti di forza, non di debolezza e, per noi operatori, è una metafora che ci avvicina alle situazioni che incontriamo ogni giorno: le difficoltà nella vita sono tante, non dobbiamo percepirle come un fallimento, ma come una possibilità di cambiamento”.
Kintsugi è un progetto a favore della tutela delle vittime di ogni tipo di maltrattamento: fisico, psicologico, ma anche violenza assista, violenza sessuale, incuria, discuria e ipercuria. Kintsugi desidera combattere anche contro la solitudine, in modo da favorire l’interazione e la comunicazione tra le persone e, quindi, rintracciare e magari prevenire forme di maltrattamento. Per rappresentare artisticamente questo impegno, gli operatori hanno scelto come immagine il quadro “Chop Suey”, realizzato nel 1929 da Edward Hopper.
Alle 16, al termine della presentazione del progetto, si è tenuto il workshop vero e proprio con l’allestimento di tre tavoli che favorissero la discussione tra i presenti: il tavolo con le famiglie fragili; il tavolo con la comunità educante; il tavolo sulla solitudine degli operatori.
L’iniziativa vede la cooperativa Armonia come capofila, affiancata da una rete di 21 partner: sul polo di Cuneo il Consorzio socio assistenziale del Cuneese, l’Asl Cn1, le cooperative sociali Emmanuele, Proposta 80, Momo, Fiordaliso e Insieme a Voi.

Ha concluso la giornata l’incontro con Sarah Maestri, una giovane attrice e conduttrice radiofonica italiana, che ha presentato il suo libro, “Stringimi a te” , in cui ha raccontato come, dopo anni di battaglie, è riuscita ad adottare da nubile la piccola Alesia. Si tratta di una delle prime donne che, nel nostro Paese, hanno avuto questa possibilità. Durante la presentazione del libro, pubblicato appena lo scorso 20 aprile e già in vetta a diverse classifiche, l’autrice ha dialogato con Manuele Berardo.

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