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Lunedì 29 aprile 2024

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Cartelli di protesta contro la musica del Civico Istituto Musicale di Caraglio

Ma non tutti in via Brofferio sono d’accordo, la musica degli studenti piace

La Guida - Cartelli di protesta contro la musica del Civico Istituto Musicale di Caraglio

Caraglio – (fm). “No alla musica che disturba il vicinato”. “No alla musica nel centro storico disturba”. Sono le scritte sui cartelli apparsi sui balconi di cinque abitazioni in via Brofferio a Caraglio, per protestare contro il Civico Istituto Musicale di Caraglio. Portavoce della protesta è Primo Bellagenta, 61 anni, che dice: “Siamo nel centro storico di Caraglio, dove vivono molti anziani e non si riesce più a riposare al pomeriggio. Questa cosa va avanti da 3 anni e adesso basta.  Tre anni fa siamo andati dal sindaco perché c’era troppo rumore, ma provvedimenti non ne hanno presi. Venti giorni fa siamo andati dalla Polizia municipale per far spostare una grossa batteria. Ma il problema del rumore non è risolto. Ci sono altri locali del Comune che si sono liberati per essere usati. In un centro storico non va bene una cosa del genere. Pensiamo di raccogliere le firme per una petizione, vogliamo costituire un comitato di quartiere e, se questo non bastasse, prenderemo altri provvedimenti”.

Non tutti però in via Brofferio sono d’accordo con la protesta, anzi la musica degli studenti piace e molti sono dispiaciuti per questa iniziativa.

“Mi dispiace per la protesta – dice Paola Falco, sindaco di Caraglio -. Abbiamo cambiato i serramenti per isolare i locali, ho detto ai docenti di non suonare con la finestra aperta e loro sono molto collaborativi. Noi ce l’abbiamo messa tutta. Dispiace perché il Civico Istituto Musicale è una bella realtà che altri paesi ci invidiano. Una scuola per i giovani che si danno da fare a imparare a suonare, non è rumore. Una bella realtà da un punto di vista didattico e formativo. Gli insegnanti sono sempre stati informati della situazione e hanno sempre collaborato”.

Il Civico Istituto Musicale si era spostato 6 anni fa dall’ex convento dei Cappuccini, nei locali dell’allora Marcovaldo, alla nuova sede di piazza don Ramazzina. Il motivo, fa sapere la prima cittadina, erano i costi elevati di riscaldamento e di affitto che si aggiravano intorno ai 15mila euro all’anno. Una cifra onerosa per l’Istituto che fa capo al Comune. Il passaggio nei locali comunali ha abbattuto i costi e sono stati fatti i lavori di adeguamento interni ed esterni, compresa la sostituzione degli infissi. Le lezioni si tengono al pomeriggio dalle 14.30 alle 20 con variazioni di orario rispetto alle materie insegnate.

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