Cuneo – In giorni che presentano temperature miti – insperate, ma anche incredibili – mentre dovrebbero essere i più freddi dell’anno (i “giorni della merla”), i timori per la siccità si impongono con tutta la loro gravità, in ambito agricolo e ambientale.
L’allarme si fa sentire dopo due mesi senza piogge né neve sul cuneese, con le coltivazioni di cereali autunno-vernini in sofferenza (a partire dal grano) e con i suoli secchi da tempo, oltre all’aria che continua a non “ripulirsi”.
Proprio lo spettro della carenza idrica torna a farsi sentire, dopo un anno difficile come il 2021 (e anche il 2017) e con il rischio di grave siccità per due annate agrarie consecutive, a danno di tutto il sistema agricolo e produttivo che rappresenta una colonna portante del tessuto socioeconomico della Granda.
Per questo anche la Provincia intende muoversi, cercando di affrontare fin d’ora l’emergenza: nei giorni scorsi il presidente Federico Borgna – si legge in una nota diffusa dall’ente – ha avviato “iniziative di accordo tra i consorzi irrigui della Granda allo scopo di programmare la gestione le risorse idriche nel caso che la siccità torni a colpire il comparto agricolo. L’iniziativa consiste nel richiedere gli accordi di riparto delle acque disponibili tra i consorzi irrigui per valutare, in caso di necessità, le deroghe al deflusso minimo vitale (dmv) dei corsi d’acqua. A fine dicembre nuove normative sono state emanate dalla Regione Piemonte con l’introduzione del ‘deflusso ecologico’ (de) con cui sono stati introdotti alcuni coefficienti correttivi al dmv e con la specificazione delle modalità di deroga. I compiti per l’utenza sono gravosi, ma è importante iniziare il percorso di adattamento ai cambiamenti climatici che sta investendo il nostro territorio”.