Cuneo – Era stato un gesto di legittima difesa e per questo motivo il collegio del tribunale di Cuneo ha assolto N. M. la donna che la sera dell’11 settembre 2019 accoltellò al petto il convivente L. D. P. procurandogli una gravissima ferita. Da quella sera la donna si trovava in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Tra i due, entrambi con un difficile passato di dipendenza da droga, da anni c’era una complicata relazione fatta di continui litigi e discussioni. Quello che è emerso durante l’istruttoria è che, oltre ai litigi, c’erano anche le botte che la donna subiva dal convivente. Dalla ricostruzione dei fatti emersa in tribunale, quella sera nell’appartamento di via Manfredi di Luserna a Cuneo ci fu l’ennesima discussione e ancora una volta N. M. fu picchiata e spintonata a terra. L’uomo avrebbe preso un coltello dalla cucina per minacciarla e anche lei, temendo il peggio, ne prese uno. Nella colluttazione che seguì, la donna lo ferì al petto. Secondo l’accusa, che nell’ultima udienza aveva contestato l’aggravante del codice rosso per via della convivenza tra i due, la donna armata di due coltelli si sarebbe scagliata contro il convivente e lo avrebbe colpito e per questo al termine del giudizio abbreviato aveva chiesto la condanna a sei anni di reclusione. “Non lo colpì con due coltelli – ha ribattuto Giulia Dadone, avvocato dell’imputata – e questo è stato provato dal diverso tipo di tracce ematiche sulle due lame. L’altro coltello lo aveva lui e quando cadde a terra ferito la lama si sporcò di sangue”. Una tesi accolta dal collegio dei giudici che ha assolto la donna con formula piena per aver agito in uno stato di legittima difesa.