Vernante – Scampato pericolo per i 130 comuni serviti dall’Acquedotto delle Langhe e Alpi Cuneesi che, da domenica a martedì, hanno subito la riduzione del 20% di disponibilità di acqua sulla rete. La causa: un guasto – la rottura di una guarnizione di una valvola da 40 cm in una tubatura a 40 atmosfere – alla nuova captazione di San Macario. L’opera è stata realizzata in tempi biblici da Anas – quasi cinque anni – e 2,8 milioni di euro, nell’ambito del cantiere del Tenda bis. La captazione è ancora in fase di collaudo e, anche se non adduce ancora l’acqua di Vernante, è già integrata nel complesso sistema idrico di Alac, condizionandone l’operatività. Per questo è stato necessario ridurre la disponibilità di acqua potabile nella rete.Il progetto di San Macario prevede che vengano prelevati da Alac sino a 100 l/sec che arriveranno a 200 l/sec al completamento del nuovo collegamento stradale con la Francia. “Stiamo testando immissioni discontinue in rete – spiega Giacchino – fino a 40-50 l/sec perché dobbiamo far funzionare il sistema compensativo”. L’acqua di Vernante, infatti, servirà in situazioni di “emergenza” perché dovendo essere pompata e messa in pressione ha costi superiori rispetto agli altri approvvigionamenti per caduta (sorgenti del Tenda e della Val Corsaglia). “Sarà comunque un’importante riserva che toglierà molti titoli di giornale sulla carenza idrica nella Granda”, dice Giachino e conclude “Meno male che abbiamo deciso di prolungare la fase di collaudo dell’impianto e di non prenderlo subito in carico: Anas sarà richiamata in causa perché ci sono anche altre cose da mettere a posto”.