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Sabato 23 novembre 2024

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A Barge si respira storia alla Trappa del Mombracco

Piacevoli e rilassanti passeggiate alla scoperta di numerose ricchezze artistiche

La Guida - A Barge si respira storia alla Trappa del Mombracco

Barge – È un luogo ricco di storia e di suggestione la Trappa del Mombracco, che ha ospitato nei secoli diversi ordini monastici, circondata da un insieme caratteristico di abitazioni. Su terre donate dai signori di Barge tra il 1253 e il 1257, fu edificata la prima chiesa, dedicata a San Salvatore (i suoi pochi resti sono in mezzo alla boscaglia) e affidata ai Benedettini. Tra il 1257 e il 1274 Sinibaldo Fieschi di Bagnaria fondò un’altra chiesa sul Mombracco, dedicata alla Madonna e la donò alle monache certosine di Belmonte. Nel 1277 ci fu una contesa fra le monache di Belmonte e l’abbazia cistercense di Staffarda per il possesso delle chiese. Nel 1282 i signori di Barge fecero una consistente donazione nelle mani di Pietro Torre, sacerdote rettore delle chiese di San Salvatore e di Santa Maria per l’Ordine Certosino. In tale occasione, alle monache di Belmonte subentrò il Capitolo Generale Certosino, ma nel 1303 la Certosa passò sotto il controllo di quella femminile di Buonluogo, presso Bricherasio. Le due chiese furono sottoposte, nello stesso mese, prima all’abbazia di Staffarda e poi a quella di Casanova di Carmagnola, entrambe cistercensi. Nel 1304 una sentenza arbitrale sottopose le due chiese di San Salvatore e Santa Maria alla giurisdizione spirituale e temporale di Staffarda. Nel corso del XIV secolo vari membri della casata di Saluzzo vi si ritirarono, vi vennero sepolti e lasciarono beni alla Certosa. Nel 1416 il marchese Tommaso III di Saluzzo dispose che sul Mombracco vi fossero tre chiese (San Salvatore, Santa Croce, Santa Maria). Ancora controversie nel 1507, quando i canonici della Pieve di Santa Maria di Saluzzo reclamano il pagamento delle decime dovute al capitolo, che i monaci si rifiutano di versare. La peste del 1630 provocò l’abbandono del convento che, nel 1642, viene incorporato dalla Certosa di Collegno. Nel 1794 re Vittorio Amedeo III fece acquistare alcuni fabbricati dalla Certosa di Collegno per donarli ai Trappisti e nel 1794 un piccolo gruppo di frati Trappisti francesi, sfuggiti alla Rivoluzione, giunse a Mombracco, da qui il nome “Trappa”. Nel 1801 Napoleone soppresse il monastero e nel 1802 gli ultimi 5 frati trappisti rimasti furono costretti ad abbandonare Mombracco. Il complesso venne ceduto a privati e adattato ad abitazioni contadine. La chiesa è circondata da una sobria ed essenziale architettura. La Trappa si trova a 923 metri di quota. Da Barge si può partire dirigendosi verso Paesana, e dopo circa un chilometro e mezzo prima della frazione Mondarello, si imbocca a sinistra via Monte Bracco, che raggiunge il Convento della Trappa (dopo 7,5 chilometri da Barge). Può essere raggiunta con piacevoli pedalate o escursioni a piedi. Attualmente il confine tra i Comuni di Barge e di Envie passa tra gli edifici della Certosa.

Il paese è costituito da un centro storico interessante e da numerose frazioni. Il suo territorio ha una superficie di 85 chilometri quadrati, diviso in una zona di pianura, una di collina e una di montagna. Le ricchezze artistiche sono davvero tante e costituiscono oggi un patrimonio vario e ampio, di grande ricchezza. Si provano piacevoli emozioni visitando le pittoresche e appartate vie del centro storico, che vanta ancora alcune case risalenti al Quattrocento. Originali sono alcune denominazioni: via Coperta, via Beneficio, via Terrazzo, via San Prochietto. Tutte queste sono vie trasversali a via Costanzo Carle. La stazione ferroviaria fu testimone di diversi tragici episodi, come la sparatoria del 6 gennaio 1944 e l’arresto nel luglio seguente di Costanzo Carle, partigiano bargese accusato del possesso illecito di carte e documenti destinati a un comando partigiano. Venne condotto nella vicina Gabiola, dove fu ucciso dalle SS nella propria casa. Proseguendo a piedi e partendo dall’antico porticato nei pressi della parrocchiale, si può raggiungere il rio Chiappera: dalle sue rive si ammirano suggestivi paesaggi, nelle varie stagioni. Nella parrocchiale di San Giovanni Battista, è da vedere il pavimento di quarzite opera di antichi scalpellini bargesi; nella nicchia a sinistra, dedicata alla Madonna di Lourdes, è presente una pregevole fonte battesimale del XV-XVI secolo; a destra della bussola in alto è murato il busto del re Carlo Alberto. Sono da ammirare anche le pitture delle volte dai caratteristici colori luminosi, i confessionali e il pulpito in noce di puro stile barocco. Recenti restauri dell’intero apparato pittorico hanno portato all’originale bellezza gli intonaci dei delicati affreschi con figure di apostoli. La facciata imponente dell’edificio, barocca, bene si unisce alla mole longobardica del campanile eretto verso l’anno mille. Questa chiesa è attribuita a Francesco Gallo di Mondovì. Altre chiese, meno importanti, si possono trovare in paese e nei dintorni: in paese la poco appariscente chiesa della confraternita dedicata a Maria Assunta che, nella sua semplicità, possiede un fascino particolare. La vecchia chiesa parrocchiale della frazione Assarti, molto suggestiva, la chiesetta delle Combe e quella di San Pietro, la chiesa di San Giacomo al castello e quella di San Chiaffredo, e ancora altre, sono inserite in modo naturale nel paesaggio. In una chiesetta sulla via del Monte Bracco, Madonna della Rocca, si può vedere un ingenuo dipinto in cui viene raffigurato, tra altri personaggi, il “Ravass” (una sorta di demonio locale che, secondo le credenze, poteva portare dei danni al bestiame). Le due piazze principali di Barge presentano scorci su case storiche, di cui alcune ristrutturate, che fiancheggiano sui due lati la facciata della chiesa e l’ingresso posteriore del palazzo comunale (che si presenta con una bella facciata). Nel municipio si può visitare la sala consiliare per ammirare la pavimentazione in legno e il soffitto affrescato. Il Castello inferiore, su uno spuntone caratteristico alla confluenza dei torrenti Infernotto e Chiappera, si distingue per la sua alta torre. Il Castello superiore (rimangono pochi ruderi dell’edificio) è raggiungibile percorrendo un sentiero ripido.

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