Cuneo – L’Arma dei Carabinieri è stata in prima linea nella gestione dell’emergenza alluvione in Granda, in particolare per i militari delle compagnie di Mondovì, Fossano, Alba, Bra, Saluzzo e Savigliano (per i fiumi Tanaro, Bormida e Po, oltre ai corsi d’acqua minori). Dalle prime ore di giovedì 24 sono stati 260 i militari impegnati sul territorio: 60 nel monregalese e altrettanti nel fossanese, 40 nell’albese e altrettanti nel braidese, 60 tra Saluzzo e Savigliano. A tutti i mezzi disponibili, sono stati aggiunti alcuni veicoli fuoristrada di rinforzo, dal 1° Reggimento Carabinieri di Moncalieri, per le aree isolate di monregalese e val Tanaro. I Carabinieri hanno collaborato con tutte le forze in campo con la Protezione civile, in particolare per il presidio di ponti e aree più a rischio vicino ai corsi d’acqua (come si vede anche nella foto), per l’evacuazione di residenti dalle zone di esondazione, per il raccordo con Prefettura e altre forze dell’ordine, per seguire i Comitati operativi misti di Protezione civile in Comune ad Alba, Ceva e Mondovì, oltre che in Provincia. Importante anche l’azione di prevenzione di fenomeni di sciacallaggio, un rischio purtroppo sempre presente in queste situazioni.“Particolarmente complesse le operazioni di evacuazione svolte dai Carabinieri a Clavesana, Garessio ed alcune aree rurali di Alba – viene sottolineato dal comando provinciale -. Da segnalare che a Monesiglio un 50enne del luogo, avvicinatosi inopportunamente al Bormida, è stato sorpreso da un’ondata improvvisa di piena del fiume e quindi costretto a rifugiarsi su un albero sul quale è rimasto per circa due ore. È stato poi messo in salvo dai Carabinieri della stazione locale e dai Vigili del fuoco che, insieme, hanno costituito una vera e propria catena umana per raggiungerlo e metterlo definitivamente in salvo”.