Grande successo dell’iniziativa “Muoviamoci per Haiti”, svoltasi il 2 luglio a Cuneo nell’area del Parco Fluviale Gesso-Stura. Circa 200 i partecipanti alla passeggiata/corsa podistica organizzata da alcuni amici di padre Massimo Miraglio, missionario camilliano, originario di Borgo San Dalmazzo, parroco della comunità di Pourcine-Pic Makaya (Haiti).
L’iniziativa aveva lo scopo di sostenere il progetto che prevede la manutenzione straordinaria della rete di sentieri che collegano il villaggio, che sorge in una zona impervia e montuosa, con la cittadina di Jérémie, il capoluogo. “Grazie alle numerose adesioni e al sostegno offerto anche da persone che non hanno potuto partecipare – spiegano gli organizzatori – riusciremo a coprire oltre metà della spesa prevista per l’ultimazione del progetto. Quanto raccolto è stato consegnato ai padri camilliani di Torino che provvederanno a farlo arrivare in breve tempo alla parrocchia di padre Massimo”.
Lo stesso padre Massimo è intervenuto, al termine della manifestazione, con un collegamento telefonico per ringraziare organizzatori e partecipanti.
“Mi ha toccato il cuore questa iniziativa partita da Patrizia e da un gruppo di amici – ha detto il missionario -. Un modo anche per mantenere i legami con la mia terra di origine. Un’iniziativa importante perché ci permette, con i fondi raccolti, di continuare il progetto di risistemazione di mulattiere e sentieri di montagna. La parrocchia si trova a 1.000 metri di altitudine ed il territorio è molto vasto. Gli abitanti – circa 3.000/3.500 persone – sono disseminati sulle montagne attorno, quindi la circolazione su questi sentieri è veramente importantissima, sia per lo spostamento delle persone che hanno così la possibilità di accedere al mercato settimanale, sia per il transito dei muli e delle merci, e infine per consentire ai bambini di raggiungere la scuola”.
Intanto proseguono gli altri progetti messi in piedi da padre Massimo: la condotta per l’acqua, la scuola materna ed elementare, la scuola di alfabetizzazione per adulti, le piantagioni di caffè, l’ambulatorio. “Il tutto – aggiunge il sacerdote cuneese – con l’obiettivo di creare una comunità sempre più solidale, che possa vivere con maggiore serenità e tranquillità”.
“Un’iniziativa fatta con il cuore – dicono gli organizzatori – che ha permesso di fare incontrare persone che non si conoscevano e con cui è nata una bella sinergia. Il pensiero è già rivolto alla seconda edizione”.
Tra le tante collaborazioni, da sottolineare quelle della Società Sportiva Roata Chiusani, degli alpini, dell’associazione “Pane al pane”, dei padri camilliani di Torino, presenti con una bancarella, di Radio Piemonte Sound con Luisella Mellino, di tante aziende del territorio che hanno permesso di allestire il ricco buffet che ha concluso l’evento.