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Martedì 10 dicembre 2024

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Scuola e caos graduatorie, il consiglio comunale di Cuneo in difesa dei docenti precari

Dibattito in seguito al caso di un insegnante cuneese che ha scritto all’UE per chiedere chiarimenti, ordine del giorno approvato quasi all’unanimità

Cuneo

La Guida - Scuola e caos graduatorie, il consiglio comunale di Cuneo in difesa dei docenti precari

Il consiglio comunale approva, con 26 voti favorevoli e 4 contrari, un ordine del giorno in difesa dei docenti precari, con l’obiettivo di portare all’attenzione anche dei non addetti ai lavori il caos di graduatorie e mancate assunzioni che sta travolgendo la scuola italiana.

“Nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, anche nel nostro comune, il numero dei docenti precari è elevato, i dati dicono che il 25% del corpo docente ha contratti a tempo determinato – ha spiegato Aniello Fierro (Beni Comuni), illustrando l’ordine del giorno presentato dal suo gruppo insieme a Cuneo Mia -. Sono partito dal caso di un insegnate cuneese che ha scritto direttamente all’Unione Europea per chiedere chiarimenti sul motivo per cui, pur essendo risultato idoneo ad un concorso nel 2020, continua ad essere precario mentre la sua graduatoria non scorre e si attinge per le assunzioni da altre graduatorie posteriori, senza aver prima esaurito quelle ancora valide”.

Una situazione peggiorata dal pasticcio dei concorsi banditi nell’ambito del PNRR, straordinari ma poi a volte trasformati in ordinari, che vanno a creare ancora più confusione tra giovani docenti e non, visto che ormai l’età media dei supplenti si alza a dismisura, mentre entrare di ruolo diventa un miraggio.

“Nell’ambito dei fondi PNRR il governo si è impegnato con la Commissione Europea a bandire tre procedure concorsuali per assumere 70.000 docenti in un triennio: allo stato attuale sono presenti nelle graduatorie dei concorsi scolastici nelle diverse regioni più di 30.000 docenti idonei in attesa di nomina in ruolo – ha aggiunto Fierro -. A livello sindacale e parlamentare la problematica è stata affrontata nei mesi e nelle settimane scorse, con anche uno sciopero, e la Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia per l’abuso di precari nel settore scolastico, avviando una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese”.

L’ordine del giorno approvato chiede al Ministero dell’Istruzione e del Merito di procedere a una ricognizione puntuale delle cattedre vacanti, regione per regione e classe di concorso per classe di concorso, prima di bandire nuove procedure concorsuali. Parallelamente chiede l’implementazione di un doppio canale di reclutamento per garantire che i docenti già idonei possano essere assunti a tempo indeterminato, evitando ulteriori ritardi e complicazioni.

D’accordo quasi all’unanimità il consiglio, con l’eccezione dei consiglieri di Fratelli d’Italia, che ha espresso la vicinanza agli insegnanti precari vittime di questa caotica situazione. “Quello che non funziona in questo momento è il sistema di reclutamento perché i concorsi straordinari non forniscono l’abilitazione: puoi vincere il concorso, ma se non rientri nelle cattedre a disposizione non hai nemmeno un’abilitazione, mentre invece nei concorsi ordinari, pur non rientrando nel numero di cattedre disponibili, almeno ricevevi l’abilitazione – è intervenuta Serena Garelli (Centro per Cuneo) -. I concorsi PNRR hanno ulteriormente complicato le cose. Chi ha vinto il concorso nel 2020 finisce per vedersi passar davanti altri vincitori di altri concorsi, senza che sia stata esaurita la loro graduatoria. Abbiamo precari che continuano a rimanere precari pur avendo vinto un concorso. Spero prima o poi qualcuno provveda a ripristinare questo disordine”.

“Ci sono persone precarie a vita – le ha fatto eco Sara Manassero (PD) -. Passano gli anni, cambia la forma ma non la sostanza. È il caos: si sono moltiplicate le graduatorie, senza esaurirne mai nessuna. Una volta si andava per scorrimento, ora c’è un algoritmo che compara le diverse graduatorie, ma che non funziona. E non dimentichiamo che spesso questi supplenti sono anche senza stipendio, che arriva con mesi di ritardo”.

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