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Giovedì 7 novembre 2024

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Sull’ospedale scontro aperto tra maggioranza e minoranza

Bocciato l’ordine del giorno della minoranza, passa la mozione della maggioranza per la ripartenza del progetto a Confreria. La sindaca: “Basta promesse e slide, ora aspettiamo atti concreti e prove provate. Il sito dell’ospedale a Confreria è punto cruciale”

Cuneo

La Guida - Sull’ospedale scontro aperto tra maggioranza e minoranza

Maggioranza e minoranza in scontro aperto, ancora una volta, sulla questione nuovo ospedale, con la discussione di un ordine del giorno e una mozione che propongono due punti di vista molto diversi. Dopo gli aggiornamenti delle settimane scorse e l’abbandono ufficiale dell’ipotesi finanziamento pubblico-privato (PPP) in favore di quella che prevede l’utilizzo in larga parte di fondi Inail, le cose restano ancora pericolosamente ferme.

Così, in consiglio la maggioranza propone e vota, in maniera compatta, una mozione di indirizzo, chiedendo a giunta e sindaca di sollecitare la Regione perché formalizzi la ripartenza del progetto del nuovo ospedale in tempi certi, con la previsione di fondi pubblici Inail per 390 milioni e 20 milioni di fondi regionali, a Confreria. Al contempo chiede il mantenimento su Cuneo dei fondi già stanziati, aggiornamenti regolari da parte della task force sull’avanzamento lavori e il coordinamento con Regione e Aso per garantire continuità̀ all’eccellenza delle strutture esistenti.

Se la preoccupazione per il nuovo ospedale e il timore di non vederlo mai realizzato è lo stesso della parte politica contrapposta, molto diversa è la posizione proposta invece nell’ordine del giorno di Indipendenti e Beni Comuni, che tornano a sostenere con forza la completa riqualificazione con ampliamento dell’ospedale Santa Croce a Cuneo, individuato come nuova sede dell’ospedale unico.

La posizione di sindaca e maggioranza

“È giunto il momento di avere dalla Regione atti scritti ufficiali, che siano la prova provata che stanno facendo sul serio – ha detto la sindaca Patrizia Manassero intervenendo nella discussione -. Basta promesse, servono atti concreti, mentre siamo fermi ancora alle slide. Aspettiamo la delibera di Giunta regionale che stanzia i fondi necessari e attendiamo il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sui fondi Inail, anche quello manca. Temo che l’indicazione data al direttore generale di Aso di preparare la gara per fine anno ancora una volta slitterà. Voterò con la maggioranza a favore della loro mozione perché il senso non è un atto di fiducia cieca, ma la richiesta di andare oltre le promesse e passare ad atti concreti: aspettiamo risposte puntuali. Voterò invece contrariamente all’ordine del giorno della minoranza, seppure io condivida profondamente tre passaggi: la difesa della medicina del territorio, il valore del personale medico, paramedico e tecnico, che all’interno dell’ospedale stanno permettendo il mantenimento di livelli di eccellenza, e la difesa dei fondi che già ci sono per l’attuale ospedale, con interventi in corso e che continueranno ad andare avanti. Il sito dell’ospedale a Confreria però è punto cruciale”.

La mozione di indirizzo della maggioranza, approvata con 21 voti favorevoli, 7 contrari e 3 astenuti, è stata presentata da Serena Garelli (Centro per Cuneo). “Come consiglio comunale possiamo sollecitare la Regione a confermare l’impegno, a garantire il finanziamento e a presentare un nuovo cronoprogramma per garantire il monitoraggio dell’opera – ha detto -. Il progetto non deve subire ulteriori ritardi, serve realizzarlo con trasparenza e attenzione verso la legalità, ma anche realizzare un coordinamento tra Provincia e Anas in merito alla gestione delle opere accessorie. L’ospedale sarà punto di riferimento per migliaia di cittadini, un investimento per il futuro”.

Nei loro interventi i consiglieri di maggioranza più di area centro sinistra non hanno risparmiato critiche al presidente Cirio e alla sua Giunta. “Nessuno dei nuovi ospedali previsti, in cinque anni e mezzo, ha visto posata la prima pietra – ha detto Claudia Carli, capogruppo PD -. Questa volta sarà possibile partire o il nuovo piano si edilizia sanitaria subirà nuovi ritardi? L’ottimismo è onestamente difficile. La nostra mozione è stata scritta a più mani, perché diventasse documento che tutti possiamo sottoscrivere: crediamo che in quest’aula ci sia la volontà di arrivare al risultato finale, il nuovo ospedale unico. Speriamo tutti possano condividere”.

Centro per Cuneo ha chiarito la sua posizione con l’intervento del capogruppo Vincenzo Pellegrino: “Con questa mozione intendiamo dare forza al ruolo della sindaca: non è un atto di speranza ma una dichiarazione d’impegno per arrivare a consegnare alla città il suo nuovo ospedale unico. L’idea è di trasformarlo poi in un ordine del giorno che tutti gli altri comuni del territorio, coinvolti in questa vicenda, possano approvare, in modo che arrivi forte la voce di 130.000 abitanti”.

L’ordine del giorno della minoranza e la richiesta di abbandonare Confreria come nuova sede

“Tramontato il PPP, ora si gioca la carta dei finanziamenti Inail, del tutto aleatoria se consideriamo che ad oggi si contano sulle dita di una mano gli interventi realizzati con questo canale di finanziamento – ha detto Ugo Sturlese (Beni Comuni) illustrando l’ordine del giorno – Ricomincia un balletto di previsioni che pongono al 2032 la disponibilità teorica del nuovo ospedale. In questa situazione ci sembra evidente che l’unica ipotesi ragionevole rimanga invece una cosa diversa, vale a dire il rinnovamento della sede centrale del S.Croce, peraltro nei fatti già̀ iniziato con lungimiranza dall’attuale direttore generale con la ristrutturazione di alcuni reparti e l’acquisto di attrezzature all’avanguardia”. Quella del cambio di location, mantenendola a Cuneo anziché portarla a Confreria, è una posizione che i consiglieri dei Beni Comuni sostengono a gran voce da sempre. “Questa scelta comporterà gravi conseguenze per la città, uno spreco di denaro pubblico, considerati gli alti costi del progetto del nuovo ospedale a Confreria rispetto ai costi di una completa riqualificazione della sede cuneese, e negative conseguenze ambientali determinate da un alto consumo di suolo” ha concluso Sturlese. Per questi motivi l’ordine del giorno, respinto con 24 voti contrari, 6 favorevoli e 1 astenuto, chiedeva alla Regione di destinare le risorse promesse per la realizzazione del nuovo ospedale per interventi antisismici e antincendio e alla riqualificazione con ampliamento dell’Ospedale S. Croce di Cuneo.

Una posizione, quella della minoranza, che si è concentrata anche sulla critica al testo della mozione della maggioranza, considerato un centrifugato di posizioni a volte molto diverse tra loro, se non contrastanti, frutto delle loro differenze politiche interne. “Cirio aveva dichiarato, in campagna elettorale, che Cuneo era al primo posto nelle sue considerazioni in merito all’edilizia sanitaria ma poi si è trovato a scontrarsi con le sue stesse megalomani promesse – ha detto Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) -. Poi c’è la vicenda dell’accesso agli atti negato: anche la consigliera Giulia Marro è stata bloccata nel suo tentativo di vedere i documenti con cui l’advisor ha rifiutato la proposta pubblico-privata: come mai? I sindaci della provincia non dovrebbero fidarsi di Cirio: si plaude all’efficacia del percorso Inail come se nulla fosse successo prima, ma non è così”

“La mozione della maggioranza cerca di contenere posizioni molto diverse e divaricanti che sappiamo essere frutto delle loro anime contraddittorie. L’obiettivo è non mettere in difficoltà la sindaca e raccogliere voti sufficienti per l’approvazione del documento – ha aggiunto Giancarlo Boselli (Indipendenti) -. Del resto, questo testo contiene contraddizioni grosse che non vedo come possano essere condivise dalla parte di centro destra della maggioranza: la stessa collega Carli ha fatto critiche molto forti al loro assessore regionale. Ora votate questa mozione, ma siete voi che avete rinnovato la fiducia al governo regionale che ha combinato questo disastro. Siete illusi e fate un nuovo atto di fiducia e di speranza, ma intanto sono passati anni, abbiamo perso tempo e siamo al punto zero. In un paese normale si cercherebbero le responsabilità e chi le ha pagherebbe”.

“Con questo documento riconosciamo la mancanza di passi avanti, in una situazione che deriva da precise responsabilità non ascrivibili al Comune e alla sua sindaca ma alla politica sanitaria regionale” ha aggiunto Stefania D’Ulisse, capogruppo di Cuneo Solidale.

 

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