E’ il concerto che spalancherà le porte alle celebrazioni del centenario, quello che oggi domenica 24 marzo la Banda Musicale presenterà presso il centro polifunzionale “A la Sousta”.
L’esecuzione sarà diretta dal maestro Lorenzo Pusceddu, compositore e direttore affermato in campo bandistico non solo in Italia, e dal direttore Armando Deangelis.
Un evento nell’evento perché durante lo spettacolo sarà eseguito in prima assoluta il brano commissionato dalla Banda al maestro Pusceddu, scritto appositamente per festeggiare le cento candeline della realtà associativa più antica del paese.
“L’idea del componimento musicale celebrativo – spiega il direttore della banda giovanile Pierfranco Bongiovanni – è nata nell’estate del 2022 a Bra, durante un fine settimana di stage dedicato a musicisti over trenta, la cui direzione era stata affidata proprio al maestro Pusceddu.
Un gruppo di musicisti ed io partecipammo al seminario e fu in quell’occasione che gli proponemmo di comporre un brano. Un’iniziativa nuova per la nostra banda, che sarà occasione di crescita ma che rappresenterà soprattutto un bel modo per festeggiare i nostri primi cento anni”.
L’idea di costituire una banda a Peveragno, scriveva il compianto maestro Giacomino Macagno nel suo libro pubblicato nel 2014 in occasione del novantennale, nasce presso l’oratorio di Santa Maria sotto la spinta di don Sebastiano Preve e don Andrea Politano.
E’ il 1924, la prima guerra mondiale è terminata da pochi anni, regna la povertà, forti sono gli strascichi dei grandi scontri sociali. In questo clima viene istituita la “Bandina Circolo Cattolico Angelo Gallian”, come emanazione dell’oratorio parrocchiale di Santa Maria.
Il maestro è il maresciallo Papini del 33° Reggimento Fanteria di Cuneo il quale ha insegnato teoria e musica per alcuni anni.
Raggiungeva l’oratorio servendosi della filovia e dopo aver insegnato ai bandisti pernottava a Peveragno prima di rientrare il mattino seguente in caserma.
All’interno di quel volume la narrazione storica si alterna al racconto di aneddoti curiosi, come quello riguardante Sebastiano Garro che scampò la tragica spedizione italiana in Russia perché selezionato per suonare il bombardino nella banda militare.
“Il nostro sodalizio è durato nel tempo – aggiungeva il maestro Macagno – perché si fonda su una radicata passione per la musica, ma anche perché è cultura di amicizia e di fratellanza, è esercizio di disciplina e di fedeltà agli impegni, è scuola di aggregazione sociale in un mondo sempre più individualista”.
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