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Sabato 27 aprile 2024

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Vent’anni senza Nuto Revelli

Ricorre oggi, 5 febbraio, il 20° anniversario della morte del partigiano e scrittore cuneese

La Guida - Vent’anni senza Nuto Revelli
Nuto Revelli nel suo studio (Archivio Nuto Revelli)

Nuto Revelli nel suo studio (Archivio Nuto Revelli)

Cuneo – Ricorrono oggi, lunedì 5 febbraio, i vent’anni dalla morte di Nuto Revelli, avvenuta all’ospedale Santa Croce di Cuneo nel 2004.
A ricordo del suo insegnamento e per tracciare un bilancio dell’operato della Fondazione a lui dedicata  sono in programma due distinti appuntamenti: uno a Torino, al Polo del 900 , mercoledì 21 febbraio alle 18, un altro a Cuneo, mercoledì 6 marzo alle 17,45, nel Salone d’Onore del Municipio.

Benvenuto (Nuto) Revelli

Ufficiale degli Alpini sul fronte russo, poi fautore della lotta partigiana e in seguito intellettuale e scrittore, tra i grandi protagonisti della cultura italiana del Novecento, Benvenuto (Nuto) Revelli nacque a Cuneo il 21 luglio del 1919.
Diplomato geometra, nel settembre del 1939 entrò alla Regia Accademia di fanteria e cavalleria di Modena e nel luglio del 1942, con i gradi di sottotenente, partì per il fronte russo con la 46ª Compagnia del Battaglione Tiràno, 5° Reggimento Alpini della Divisione Tridentina. Visse, dunque, in prima persona la tragedia della guerra e della ritirata di Russia e, tornato in Italia, decise di opporsi al Nazifascismo, divenendo uno dei primi organizzatori del movimento partigiano nel Cuneese.
Nel febbraio del 1944 salì a Paraloup, in Valle Stura, unendosi alle formazioni di Giustizia e Libertà e assumendo in seguito il comando della Brigata “Carlo Rosselli”.
Dopo la Liberazione le esperienze della guerra fascista e della lotta partigiana ispirarono numerosi suoi libri, tutti editi dalla casa editrice Einaudi (Mai tardi. Diario di un alpino in Russia; La guerra dei poveri; La strada del Davai;L’ultimo fronte. Lettere di soldati caduti o dispersi nella seconda guerra mondiale), nei quali l’epopea bellica era  vista e raccontata dal basso, dai soldati e dalla gente comune.
Con la medesima impostazione, raccogliendo le testimonianze dirette dei protagonisti nelle vallate e sulle colline del Cuneese, in seguito egli raccontò il mondo contadino della Granda, ormai al tramondo con opere del calibro de “Il Mondo dei vinti” e “L’anello forte”, cui seguirono “Il disperso di Marburg” nel 1994 e “Il prete giusto” nel 1998.
Del 2003 è il suo ultimo libro, “Le due guerre”, dedicato ai giovani.
Nuto Revelli si spense all’ospedale di Cuneo il 5 febbraio 2004.

 

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