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Lunedì 29 aprile 2024

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Piano Qualità Aria, Coldiretti: “Rischiamo penalizzazioni inaccettabili”

L'organizzazione professionale agricola difende la zootecnia dagli attacchi e dai provvedimenti: "Non possiamo accettare investimenti non sostenibili dalle nostre imprese"

La Guida - Piano Qualità Aria, Coldiretti: “Rischiamo penalizzazioni inaccettabili”

Torino – Il Piano regionale di Qualità dell’Aria ha un impatto negativo su tutte le imprese, in particolare, secondo le attuali regole, su quelle zootecniche della nostra Regione che dovrebbero sostenere degli investimenti economici rilevanti. È il tema discusso durante l’incontro con Coldiretti Piemonte e l’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa, con il quale è stato già fissato il prossimo incontro per gennaio.
“Gli interventi che sarebbero richiesti, in base all’attuale Piano di Qualità dell’Aria, alle imprese agricole zootecniche piemontesi non sono oggettivamente sostenibili per le nostre imprese dal punto di vista economico – spiega Bruno Mecca Cici, vicepresidente di Coldiretti Piemonte con delega territoriale alla zootecnia, presente all’incontro con l’assessore Protopapa -. Per questo, al momento, la Regione dovrebbe tener conto dello stato reale in cui versano tutte le aziende zootecniche adottando le misure ed i provvedimenti che siano più reali e concreti possibili. Va sfatato il concetto che sia l’agricoltura ad avere il più forte impatto sulla qualità dell’aria, basti pensare a quanto incidono i voli aerei o determinate tipologie di industrie. Per questo occorre, prima, attivare gli interventi previsti per altri settori, quali i trasporti e l’energia, in modo da avere un effetto combinato in termini di miglioramento dell’aria. Le aziende agricole, ed in particolare quelle zootecniche, stanno già attraversando un difficile momento economico, ed è impensabile, quindi, gravare su di loro con ulteriori spese ed investimenti”.
“Oltre al confronto già aperto con l’assessore all’ambiente Matteo Marnati, occorre anche continuare il dialogo diretto con l’assessorato all’agricoltura e coordinare con le altre Regioni una strategia comune per la tipologia di interventi da apportare e per le tempistiche con cui realizzarli. Al momento, infatti, nelle altre Regioni del bacino padano ci sono obblighi molto meno impattanti per le aziende agricole – commentano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Auspichiamo, restando sempre aperti al dialogo e al confronto, che possano essere apportate dalla Regione efficaci variazioni al Piano con i conseguenti chiarimenti applicativi”.

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