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Giovedì 5 dicembre 2024

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La palude dei tagli, le Province alla canna del gas

Nota del presidente della Provincia Luca Robaldo

La Guida - La palude dei tagli, le Province alla canna del gas

Cuneo – Ci risiamo. Solo un mese fa era tutto un altro scenario. Con il parterre degli industriali cuneesi, riunito in Confindustria, a discutere dinanzi al ministro Roberto Calderoli di rinascita delle Province. Un ente rimasto senza portafoglio a cui il Governo intende ora restituire quel che ha tolto, i fondi, nonostante abbia lasciato intatte le competenze.

E anche se va certamente apprezzata l’attenzione con cui Governo e Parlamento hanno, notizia di oggi, fatto marcia indietro rispetto una prima sforbiciata di 50 milioni sull’anno in scadenza – scelta che avrebbe compromesso i nostri bilanci già chiusi – resta del tutto incoerente parlare di riforme delle Province quando si punta a mettere in ombra gli enti provinciali esautorandoli di risorse già consolidate. Perché la Legge finanziaria nel Ddl 2024-2026 prevede di apportare nuovi e significativi tagli ai fondi degli enti locali. Dunque non si comprende quale sia la politica che vuole attuare il Governo: da un lato ministri e vice premier ci dicono che vogliono Province più forti, dall’altro i tecnici ci impongono nuovi tagli.

E che tagli: esiziali. Due i capitoli di impoverimento sotto la lente di ingrandimento dell’Upi, l’Unione delle Province italiane: la legge di bilancio 2021 che cancella 50 milioni di risorse su due annualità (24/25) a cui si somma la spending review del recente Ddl con un’ulteriore sforbiciata di 50 milioni sul 2024 e 2025. A ciò si aggiunga la riduzione delle entrate tributarie su Rc auto (-12,17%) e Pra (-13,67%). Così vengono a mancare cento milioni di euro per le Province nei prossimi due anni, sempre secondo i dati confermati oggi dall’Upi. Ma fare cassa sugli enti provinciali non significa risparmiare: vuol dire piuttosto agire a danno dei diritti dei cittadini e di servizi essenziali già fortemente penalizzati dallo storico depauperamento degli enti di area vasta come il nostro. I tagli in discussione si aggiungono infatti a quelli previsti nelle manovre precedenti e incidono sui bilanci già fortemente compromessi, come attestato dalla Commissione Tecnica del Ministero dell’Economia che ha individuato in 842 milioni lo squilibrio tra capacità fiscale e fabbisogno di spesa per garantire l’esercizio delle funzioni delle Province italiane. Le fondamentali.

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