Torino – Dopo una lunga segreteria regionale del Pd a Torino avvenuta ieri sera lunedì 9 ottobre, arriva l’appello per un’apertura dal Movimento 5 Stelle, Azione e Italia Viva per le prossime elezioni regionali. E la proposta di procedere alle primarie per la scelta del candidato presidente. Oggi in ballo sono il vice presdiente del consiglio regionale Daniele Valle e la parlamentare cuneese Chiara Gribaudo. L’appello è del segretario regionale Domenico Rossi mentre annuncia che il 27 ottobre si terrà di direzione del partito per definire i passaggi e l’agenda politica dei prossimi mesi che portano alle elezioni europee, regionali e amministrative.
Dice Rossi: “Autonomia e corresponsabilità saranno le parole chiave per il Pd piemontese che, alla luce dei sondaggi e delle richieste della segreteria nazionale, continuerà a dialogare con tutti i livelli in gioco. Noi continuiamo, sia a livello nazionale sia a livello locale, a sostenere che la partita è aperta e che abbiamo il dovere di costruire le condizioni dell’unità: ci proviamo da mesi insieme alle altre forze di centro-sinistra. Ci auguriamo che si apra una fase nuova con le altre forze politiche e che arrivi un’apertura dal Movimento 5 Stelle, Azione e Italia Viva sulla scia di quanto avvenuto nelle altre regioni. Credo sia un errore che in Piemonte non si sia ancora aperto un tavolo di confronto; i piemontesi meritano di avere un’alternativa credibile”.
E continua “Se il tempo serve ad aprire nuovi scenari ben venga. Ma servono dei messaggi chiari. Gli appelli vanno rivolti a quelle forze politiche che fino ad oggi hanno deciso di non rispondere agli inviti del PD e della coalizione di centro-sinistra. Mi auguro che nei prossimi giorni si manifesti una disponibilità nuova a partire dai programmi e da una visione condivisa del Piemonte, non dai nomi. Se accadrà saremo i primi ad esserne contenti e faremo la nostra parte, fino in fondo, per mandare a casa la destra. Per farlo dobbiamo trovare il modo di parlare all’elettorato più ampio possibile”.*
Per Rossi le primarie continuano ad essere lo strumento giusto: “Le primarie sono uno strumento di allargamento e apertura straordinario. Non possiamo usarle per scegliere i coordinatori di circolo per poi accantonarle quando dobbiamo scegliere le più alte cariche monocratiche. La statuto del PD è molto chiaro su questo. Per non passare dalle primarie serve una larghissima maggioranza negli organismi. Ovvero, come ripeto da tempo: o c’è condivisione su un nome oppure si fanno le primarie. Ad oggi non ci sono le condizioni per evitarle. Vedremo nelle prossime settimane”.
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