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Giovedì 2 maggio 2024

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Memoria riconciliazione e pace per sentirci una sola famiglia

Le parole di don Bruno Mondino e Mons. Heinrich Weiss a Boves durante la Messa a ricordo del 19 settembre 1943

La Guida - Memoria riconciliazione e pace per sentirci una sola famiglia

Boves – “La strada della riconciliazione che abbiamo intrapreso con Schondorf ci ha messo in evidenza la bellezza e la gioia di sentirci una sola famiglia. Penso ai momenti più solenni ma anche a quelli più familiari o occasionali. Questo cammino ci ha portato a rivedere i nostri rapporti quotidiani, a partire dalle nostre case e grazie a Dio qualche passo per un vivere più riconciliato da parte di tanti, si è cominciato a fare (ne è testimone la Cassetta del Perdono), pur restando molto da fare”.
Queste parole di don Bruno Mondino, pronunciate durante la Messa per la Riconciliazione e la Pace celebrata in piazza Italia nella mattinata di domenica 24 settembre, sintetizzano in maniera efficace il percorso fatto da una comunità, quella bovesana, che celebra l’80mo anniversario dell’Eccidio nazi-fascista del 19 settembre 1943.
Sulla stessa linea le parole di Monsignor Heinrich Weiss, il sacerdote di Schondorf con il quale l’Associazione don Bernardi e don Ghibaudo iniziò nel 2013 il percorso di dialogo e riconciliazione incentrato sulla memoria.
“Cari amici – ha detto Weiss – quanto è importante questo ottantesimo giorno della memoria. Quanto è importante il nostro lavoro comune di memoria. La vostra comunità ci ha raggiunto e ci ha invitato a costruire insieme il ponte della riconciliazione, della pace e soprattutto della preghiera. Tutto questo è nato dall’eredità di don Mario, don Giuseppe e Antonio Vassallo. Questo è l’inizio del nostro futuro insieme che vogliamo modellare e vivere in amicizia, confidando nell’aiuto di Dio”.
In coda al suo intervento, Monsignor Weiss ha poi citato l’intervento di Papa Francesco in occasione della preghiera per la Pace promossa dalla Comunità di Sant’Egidio a Berlino.
“Occorre andare avanti per valicare il muro dell’impossibile, eretto su ragionamenti che appaiono inconfutabili, sulla memoria di tanti dolori passati e di grandi ferite subite. E’ difficile, ma non impossibile. Non è impossibile per i credenti, che vivono l’audacia di una preghiera speranzosa. Continuiamo a pregare per la pace senza stancarci, a bussare con spirito umile e insistente alla porta sempre aperta del cuore di Dio e alle porte degli uomini. Chiediamo che si aprano vie di pace”.
Sempre durante la celebrazione i due sacerdoti hanno lodato l’impegno delle comunità gemellate e riconciliate (Boves, Schondorf, Mauguio e Castello di Godego) sottolineando anche i “promettenti contatti in corso con Marzabotto, Civitella Val di Chiana e tante associazioni come Scuola di Pace, Servir la Paix, Rolando Rivi, Giuseppe Girotti e Sermig”.
Una percorso che coinvolge anche i ragazzi delle scuole. Particolarmente numerosa la delegazione dell’Ic Vassallo che durante la settimana di celebrazioni ha preso parte a molti appuntamenti. Un segno concreto dell’attenzione delle nuove generazioni per un futuro di fraternità e pace.

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