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Lunedì 29 aprile 2024

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Con l’auto investì una 14enne vicino al pullman, condannato

Otto mesi di reclusione e altrettanti di sospensione della patente per un 25enne: secondo l'accusa non fu abbastanza prudente alla guida

La Guida - Con l’auto investì una 14enne vicino al pullman, condannato

Cardé – È stato condannato a otto mesi di reclusione con la sospensione della patente per altrettanti mesi il 25enne di Saluzzo, A. L., che nel tardo pomeriggio del 30 ottobre 2019 investì la quattordicenne Alessandra Piscioneri mentre attraversava corso Vittorio Emanuele II dopo essere scesa dall’autobus al ritorno da scuola. La ragazza aveva iniziato ad attraversare la strada passando dietro all’autobus dal quale era scesa e impattò contro l’auto di A. L. che proveniva dalla direzione opposta. Sull’altro lato della strada, ad attendere la giovane vittima, c’era la madre parcheggiata all’interno dell’area del benzinaio: fu proprio lei ad assistere al terribile incidente che sbalzò la ragazza per circa 15 metri. Stabilito grazie alla perizia dell’esperto nominato dal tribunale che l’auto viaggiava a una velocità compresa fra i 45 e i 50 km orari, l’accusa sostenuta dal pubblico ministero Attilio Offman ha ritenuto che quell’andatura fosse in ogni caso non sufficientemente prudente, dal momento che l’auto stava attraversando un centro abitato e che davanti a lei sull’altro lato della strada si era appena fermato un autobus: “La giurisprudenza dice che se c’è un pur minimo profilo di colpa da parte del conducente allora non si può parlare di caso fortuito. E se c’è un autobus fermo allora è prevedibile che della gente scenderà e allora il veicolo deve essere particolarmente prudente, rallentare al massimo”. Se la velocità dell’auto fosse stata inferiore, nella conclusione del pubblico ministero, considerata anche l’oscurità e il fatto che la strada fosse fiancheggiata da edifici, quell’urto sarebbe stato evitabile e comunque non avrebbe avuto quel tragico esito. Per questo, considerata l’incensuratezza del conducente e il completo risarcimento, ne ha chiesto la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione. Di diverso avviso il difensore dell’uomo, l’avvocato Chiaffredo Peirone, che ha ribadito l’impossibilità per il proprio assistito di evitare l’impatto con la ragazza che era sbucata all’improvviso da dietro l’autobus, in uno spazio visivo di un metro davanti all’auto che infatti la colpì con il paraurti anteriore sinistro. Del medesimo parere anche l’avvocato Davide Ghione per il responsabile civile. Il giudice però ha accolto la richiesta di condanna avanzata dall’accusa, contenendo la pena in otto mesi di reclusione con identico periodo di sospensione della patente.

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